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Emergenza Covid, con il nuovo Dpcm l’Italia resta chiusa ancora per un mese
Resta il coprifuoco tra le 22 e le 5. Restrizioni per bar e ristoranti, palestre e piscine chiuse. E week end in casa per tutti. Cambiano i criteri per la definizione delle zone
 domenica 10 gennaio 2021 16:23
Emergenza Covid, con il nuovo Dpcm l’Italia resta chiusa ancora per un mese L’impalcatura del nuovo Dpcm c’è. Diventerà operativo dal 16 gennaio e, probabilmente, resterà efficace per quattro settimane. Il governo ne discuterà domattina con la Conferenza delle Regioni, poi il ministro della Salute Speranza illustrerà il nuovo provvedimento mercoledì. Con il nuovo atto, diventano più severi i parametri per i collocamenti delle regioni nelle diverse zone che continueranno a essere definite dai confini regionali: all’abbassamento della soglia di indice di contagio per entrare in zona arancione (Rt a 1) e in zona rossa (Rt a 1,25) si aggiungerà un nuovo parametro, quello dell’incidenza di casi settimanali. La soglia ancora da definire varia da 250 a 300, chi la supererà finirà in zona rossa (e su questo la discussione con le Regioni è aperta e tesa). Verrà poi istituita la nuova zona bianca in cui si accederà con i parametri di epidemia sotto controllo, che saranno probabilmente individuati con un indice di contagio di 0,5 e con un’incidenza di casi positivi inferiori a 50 a settimana. Lo stato di emergenza, che scade in teoria il 31 gennaio, verrà prorogato di altri sei mesi. I weekend saranno in arancione (con bar e ristoranti chiusi) per tutta Italia per tutta la durata del provvedimento e sarà imposto il blocco degli spostamenti tra regioni anche da e per quelle in zona gialla, così come sarà confermato il coprifuoco. Non ci saranno allentamenti delle misure. Anche le regioni che restano in zona gialla dovranno continuare ad osservare le restrizioni in vigore da molte settimane a cominciare dal coprifuoco: vietato uscire da casa tra le 22 e le 5 del mattino. I ristoranti e i bar (aperti al pubblico solo in zona gialla) continueranno a chiudere alle 18. Dopo potranno a lavorare solo con l’asporto (fino alle 22) o con il domicilio. Durante il giorno, invece, nelle regioni in zona gialla ci si potrà muovere liberamente all’interno del proprio comune o del territorio regionale. Restano aperti tutti i negozi tranne i centri commerciali durante il fine settimana. E, anche se permesso vedere chi si vuole, resta l’invito ad evitare di incontrare persone non conviventi. Per il prossimo mese i week end dovremo passarli in casa. Niente pranzi fuori né caffè o aperitivi al bar. In tutta Italia, qualunque sia il colore della zona, gli esercizi pubblici saranno chiusi il sabato e la domenica, tranne che per asporto o domicilio. E niente weekend fuori porta. Ovunque, anche nelle zone gialle, nel weekend entra in vigore il divieto di uscire dal Comune in cui ci si trova, sola eccezione per chi abita in un centro con meno di 5.000 abitanti che potrà spostarsi nel raggio di 30 chilometri (anche in regione confinante) ma non verso un capoluogo. Niente cinema, mostre, attività culturali. Restano chiusi tutti i giorni e sale, i musei, i teatri, i siti archeologici. Consentita la partecipazione alle funzioni religiose con le consuete limitazioni. Restano chiuse anche palestre e piscine. E il 18 gennaio non riapriranno gli impianti di sci come era stato ipotizzato e non sarà dato l’ok neanche alla ripresa degli sport di contatto. E dunque in zona gialla si potrà fare attività sportiva in solitaria dovunque senza limiti di spazio, quindi anche spostandosi nell’ambito della regione; in zona arancione, invece, l’attività motoria singola si potrà fare ovunque in spazi aperti ma all’interno dello stesso comune; in zona rossa, infine, l’attività motoria ( la semplice passeggiata) si potrà fare solo nei pressi della propria abitazione. Nelle cinque regioni, tra le quali c’è anche la Calabria, che da lunedì rimarranno comunque in zona arancione si restringe ancor di più il ventaglio di attività previste. Su tutti la possibilità di andare a pranzo o a prendere un caffè fuori. Bar, ristoranti, pasticcerie, gelaterie rimarranno chiusi tutto il giorno così come è stato per le due settimane di festività natalizie, con la sola possibilità di lavorare con l’asporto o il domicilio. Chi è in zona arancione non potrà neanche uscire dal proprio comune neanche per andare a trovare amici o familiari nella stessa regione come era stato fino ad ora consentito. Naturalmente con le solite eccezioni per motivi di lavoro, salute o necessità. Per chi si troverà invece in zona rossa, scatterà la chiusura delle scuole medie e superiori in presenza ma anche la deroga che consente a non più di due persone, con figli under 14, di andare a trovare amici o familiari nello stesso comune. Nella cosiddetta zona bianca si potrà accedere con parametri di epidemia sotto controllo che probabilmente saranno un Rt (indice di contagio) non superiore a 0,5 e un tasso di incidenza di 50 casi ogni 100.000 abitanti in sette giorni. Chi riuscirà a rientrare in zona bianca, spiega Repubblica, di fatto dirà addio alle restrizioni: rimarrà solo l’obbligo di utilizzare la mascherina e di rispettare la distanza di sicurezza. Ma scomparirà il coprifuoco dalle 5 alle 22 e riapriranno tutte le attività a cominciare naturalmente dalle scuole. E poi bar, ristoranti,cinema, teatri, musei, centri commerciali, centri estetica e centri benessere, palestre, piscine, impianti sciistici. Potranno riprendere gli sport di contatto e di squadra.
    COMUNICATO STAMPA
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