Corigliano-Rossano. Gallina (Cra): “Lo sbarco all’Acqua Nova ai tempi del Corona virus“ |
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L’argomento immigrati non può e non deve essere in una collettività un tabù |
mercoledì 6 maggio 2020 15:42 |
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L’argomento immigrati non può e non deve essere in una collettività un tabù, non si deve avere remore a sollevare interrogativi o valutazioni sulle condizioni dei nostri immigrati per timore di essere tacciati di razzismo o di essere contro l’immigrazione di persone provenienti dai paesi devastati da guerre e deportazioni. Questo perché primariamente non si farebbe un buon servizio proprio a loro, agli extracomunitari, creando intorno a loro un vuoto pneumatico-culturale che condurrebbe la loro presenza in una sorta di opacità dentro la quale tutto può succedere tranne che il loro bene! Fatta questa doverosa premessa, se qualcuno oggi si chiede se a Corigliano paese, e specificatamente nel centro storico, proprio in quella parte più debole strutturalmente e socialmente, ci sia un centro di accoglienza per extracomunitari, bisogna dare delle risposte! E già perché se questi ragazzi che Domenica pomeriggio sono “approdati”, provenienti da una località che “si dice”, trasbordati con un torpedone, e una volta giunti a Sant’Antonio, si sono tutti portati in piazza del Popolo come un gruppo di turisti, allineati e ben direzionati verso una metà certa, merita qualche risposta! Sono convinto che la questione extra comunitari diventi un problema quando non si sanno o non si vogliono coniugare accoglienza ed integrazione, queste sono le due parole magiche senza le quali siamo destinati tutti a fallire “noi”, specialmente quando nei punti di contatto che poi diventano di frizione, “noi” siamo anche quelle fasce sociali più deboli, meno attrezzate e border line per quanto afferisce lavoro e reddito, magari giovanile, e dall’altra “loro” che non si vedono accolti in una società ma tenuti al suo margine anche fisicamente nella individuazione dei luoghi dell’ospitalità che guarda caso poi coincidono con quelli del degrado e dall’abbandono che con l’aggiunta della precarietà delle presenze straniere, anziché diventare seme di ripresa e riqualificazione, ne diventa il segno anche del definitivo decadimento se non addirittura di sconfinamento nell’illegalità. Già l’illegalità, perché il centro storico di Corigliano che poi sta tutto in una mano, nessuno vede ma tutti vedono, e si sa che molte case chiuse sono state forzate ed occupate abusivamente, creando un ulteriore campo di sfruttamento per questi ragazzi, che si vedono costretti, forse anche a loro insaputa anzi sicuramente a loro insaputa, a pagare fitti illeciti per locali illegali! problematica grave, che getta una ulteriore lunga ombra nera sullo “sbarco” di questi ragazzi, perché di ragazzi si tratta, che aspetta e merita una risposta seria per uno “sbarco all’Acqua Nova” di una Domenica pomeriggio ai tempi del corona virus a Corigliano Paese!
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Mario Gallina
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