Corigliano-Rossano: Covid, il polo dei misteri Istituzioni chiuse a riccio |
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Cala il silenzio al “N.Giannettasio”, l’Osservatorio quale atto di decenza amministrativa chiede spiegazioni sullo stato dell’arte. Da circa un mese tutto blindato, non si conosce iter e procedura in violazione ai principi di trasparenza |
martedì 5 maggio 2020 15:07 |
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L’Osservatorio permanente sulla gestione e gli effetti della fusione Corigliano-Rossano esprime il più totale disappunto in ordine alla gestione poco trasparente, per metodo e criterio, circa l’allestimento del Polo Covid al “Nicola Giannettasio” di Rossano. La commissione giustizia è a lavoro al fine di definire un esposto-denuncia da presentare a tutti gli organismi competenti nazionali e regionali nonché alla Procura della Repubblica affinché si faccia chiarezza circa i dubbi dall’Osservatorio sollevati. Si è arrivati a tanto, poiché si ha tutta l’impressione che tale gestione avvenga in sordina, nessuno spiega né iter né si fa il punto della situazione. Eppure si tratta di gestire non solo denaro pubblico ma anche e soprattutto la vita delle persone. A fare chiarezza, quale atto dovuto alla cittadinanza, dovrebbe essere dapprima l’ASP di Cosenza che ha voluto pervicacemente tale divisione, in violazione alle indicazioni ministeriali e regionali, unitamente al Sindaco della Città Flavio Stasi, quale prima autorità sanitaria e quale presidente della conferenza dei sindaci. L’Osservatorio e la comunità tutta disconosce, per vizi di comunicazione, la verità su alcuni punti sostanziali: i livelli di sicurezza in materia di ambienti promiscui, i costi di realizzazione e i criteri di assunzione del personale sanitario nonché il mancato rimpiazzamento nelle divisioni di provenienza dei medici, infermieri ed O.S.S. reclutati e destinati al Polo Covid. L’Osservatorio, in assenza di notizie ufficiali istituzionali, apprende dalla stampa e dalla delibera dell’ASP dell’8 aprile del 2020 della realizzazione di 36 posti letto (10 di Pneumologia, 10 di Terapia intensiva e Sub-Intensiva respiratoria, 10 di riabilitazione cardio respiratoria, 6 rianimazione). Qual è lo stato dell’arte? Perché cotanto silenzio? Nel frattempo si prende atto della sofferenza interna alle divisioni dello Spoke Corigliano-Rossano ulteriormente sottodimensionate di personale, alcune delle quali rischiano la sospensione delle attività. Dalla data della delibera dell’ASP è trascorso circa un mese, nessuno è a conoscenza dell’evolversi dei lavori, se non i soliti pochi. In assenza di fonti ufficiali, responsabilità non imputabile certo all’Osservatorio, si è necessitati ad attingere a fonti secondarie le quali riferiscono di un giro d’affari voluminoso, tra progettisti, gare, costi per prestazioni, etc etc. L’Osservatorio chiede spiegazioni, non è ammissibile, soprattutto per chi proviene da battaglie incentrate sulla moralità, mantenere un atteggiamento omissivo attorno alla gestione del polo Covid. Sarebbe opportuno, pertanto, come atto di decenza amministrativa far sapere ai cittadini – contribuenti a che punto è tutta la pratica del polo Covid di Rossano. L’Osservatorio tiene a sottolineare che negli anni si è battuto per il processo di fusione dei comuni di Corigliano C. e di Rossano. Gli effetti dell’azione amministrativa di governo, e non solo sul tema della sanità, pare stiano producendo un sentimento di avversità al progetto di città unica e l’Osservatorio, dopo tutti gli sforzi fatti insieme ad altri soggetti civici, non può assolutamente consentire la retrocessione culturale di una città dalle straordinarie potenzialità. ufficio COMUNICAZIONE OSSERVATORIO
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COMUNICATO STAMPA
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