Emergenza covid-19: Secondo uno studio dal primo maggio in Calabria non si registreranno più nuovi casi di contagio |
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A sostenerlo uno studio dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato da Walter Ricciardi |
lunedì 20 aprile 2020 16:39 |
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In Lombardia e Marche l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno. In Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire, invece, già tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio. Queste le proiezioni dell’osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, coordinato da Walter Ricciardi, ordinario di Igiene all’Università Cattolica, che prevede tempistiche diverse nelle Regioni per la fine dell’emergenza Covid-19. L’osservatorio, spiega il direttore scientifico Alessandro Solipaca, «ha effettuato un’analisi, regione per regione, con l’obiettivo di individuare la data a partire dalla quale è verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi e si basa sui dati messi a disposizione dalla Protezione Civile fino 17 aprile». Secondo le proiezioni, a uscire per prima dal contagio da Covid-19 sarebbero la Basilicata e l’Umbria, che il 17 aprile contavano rispettivamente solo 1 e 8 nuovi casi. Le ultime sarebbero le Regioni del Centro-Nord nella quali il contagio è iniziato prima: in Lombardia, in cui si è verificato il primo contagio, non c’è da attendersi l’azzeramento dei nuovi casi prima del 28 giugno, nelle Marche non prima del 27 giugno, poiché per entrambe le Regioni il trend in diminuzione è particolarmente lento. La Provincia Autonoma di Bolzano dovrebbe avvicinarsi all’azzeramento dei contagi a partire dal 28 maggio, nonostante il numero di contagi osservati sia basso in valore assoluto, infatti, vede un trend dei nuovi casi scendere con particolare lentezza. Nella Regione Lazio dovremmo aspettare almeno il 12 maggio; in Veneto e Piemonte il 21 maggio. Nelle regioni del Sud Italia l’azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe iniziare tra la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio: ad esempio Sardegna e Sicilia rispettivamente 29 e 30 aprile; Calabria primo maggio; Puglia e Abruzzo il 7 maggio; Campania il 9 maggio. I modelli statistici approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo e tengono conto dei provvedimenti di lockdown introdotti dai Dpcm. Pertanto, mettono in guardia gli autori, «eventuali misure di allentamento renderebbero le proiezioni non più verosimili». Le proiezioni, concludono gli esperti, «evidenziano che l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza, pertanto questi dati suggeriscono che il passaggio alla Fase 2 dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione». Una eccessiva anticipazione della fine del lockdown, con molta probabilità, potrebbe «riportare indietro le lancette della pandemia e vanificare gli sforzi e i sacrifici sin ora effettuati».
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COMUNICATO STAMPA
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