Corigliano-Rossano. Capalbo: “Che riapra immediatamente il reparto di Neurologia, l’unico della provincia di Cosenza!“ |
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L’esponente di Civico e Popolare afferma che “non possiamo rimanere indifferenti difronte a questo ennesimo attentato al diritto alla salute“ |
martedì 31 marzo 2020 11:35 |
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È di qualche giorno fa la notizia sconcertante della chiusura del reparto di Neurologia di Corigliano - Rossano. Come si legge nella nota del 19 marzo scorso, il Direttore Sanitario dell’ospedale spoke della nostra città avrebbe disposto la chiusura dell’Unità Operativa di Neurologia, attiva nel presidio ospedaliero “Guido Compagna” , motivando la decisione con la necessità di reperire risorse umane da destinare all’emergenza Covid – 19. Le disposizioni regionali sulla gestione dell’emergenza Covid-19 sono state più volte enunciate dalla Governatrice Santelli e non ci pare che ad oggi lo spoke di Corigliano Rossano sia centro Covid-19, come più volte ribadito anche dal Sindaco Stasi; tanto che i pazienti risultati positivi sono tutti in degenza in altre strutture della provincia. Ci chiediamo, quindi, perché un reparto viene privato del proprio personale con la “scusa” di destinarlo ad un altro che, di fatto, non esiste?! Personale infermieristico che sottratto con urgenza da neurologia, oggi -si legge- è stato destinato a reparti come ginecologia, pediatria, radiologia e, alcuni, per un “reparto covid” che apprendiamo sia in allestimento, nonostante non vi sia stata una disposizione regionale in tal senso. Sindaco Stasi, sollecitati dagli addetti ai lavori e da numerosi pazienti allarmati da questa notizia, Civico e Popolare si rivolge a lei, chiedendole di intervenire con autorevolezza nella questione. Pretendiamo chiarezza, attraverso una sua pronta azione, sulle motivazioni reali che hanno spinto il Dottor Carino a disporre la chiusura di quello che, lo ricordiamo, è – dopo l’Annunziata di Cosenza – l’unico reparto di degenza neurologica della provincia. Non possiamo restare indifferenti difronte a questo che consideriamo un ennesimo attentato al diritto alla salute. Ci aspettiamo, Sindaco, che lei si faccia carico di questa inaccettabile decisione, perché siamo convinti che la programmazione sanitaria debba tenere conto del bacino d’utenza e dei disagi che deriverebbero da questa soppressione. Siamo certi che voglia, come noi, difendere la nostra città da questo ennesimo scippo!
Alessandra Capalbo Coordinatrice di Civico e Popolare
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COMUNICATO STAMPA
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