Lettera aperta a Geraci e a Bagnato da parte di Gianni Santelli |
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mercoledì 29 agosto 2018 18:30 |
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Mi corre l’obbligo a Sua Eccellenza il Dott. Bagnato, nella sua qualità di rappresentante delle Istituzioni, nella mia qualità di cittadino, gli onori e gli obblighi, che Sua Eccelenza ricopre, nell’ attuale fusione dei Comuni di Corigliano e di Rossano. Non Le contesto il titolo, ma le norme giuridiche, che Ella debba porre in essere, ai fini di una riuscita della fusione dei Comuni sopra menzionati. Le pongo in evidenza, che la legge del Rio, ai su citati Comuni, non si applica e che la Legge Regionale calabrese, non prevede la fusione di Comuni, geograficamente, con numerosi di abitanti. Mi permetta di sottolinearLe, che i Comuni di Corigliano e di Rossano, sono grandi come la superficie del Comune di Milano, non con 80 mila abitanti, ma con circa un milione e duecento mila abitanti. Quindi la invito, qualora Lei lo ritenesse opportuno di farmi conoscere, con quali regole giuridiche, procede a detta funzione, a Lei attribuita. Le posso garantire, che lo avrebbe dovuto fare, senza alcuna intercoluzione da parte mia, ma nell’ interesse delle istituzioni, le quali lei in questo momento rappresenta e dei cittadini di Rossano e di Corigliano. All’ On.le Geraci, mi permetto di sottolineare, che durante il suo mandato politico, non aveva mezzi, uomini ed agibilità politica. denunciare i propri dirigenti, non significa togliersi le castagne dal fuoco, con mano dell’ autorità giudiziaria, ma secondo me, non riuscire sul piano politico. La politica deve essere superiore agli eventuali intrececci che si creano e deve liberarsene. Lei caro Sindaco, ha scelto la via semplice, la denuncia. Personalmente, non ritengo che Lei abbia sbagliato, ma attenzione, i tre poteri delle stato: a) legislativo ( Parlamento ), esecutivo ( Governo) e giudiziario ( P.M. e Giudici), devono stare sullo stesso piano. In questo momento storico, credo che in assenza di una sana politica, il potere giudiario, sia un’ emblema dei cittadini. I risultati di tale potere sono sotto gli occhi di tutti. Delirio di onnipotenza. Con la penna faccio quello che mi piace, naturalmente con le leggi in vigore. Ma la politica, non riesce a difendersi, con le modalità di vigore. Onore e dignità. Chi ricopre cariche pubbliche dovrebbe avere una vita riservata e non può permettersi a fine mandato di assumere propri familiari, all’ interno dell’ amministrazione pubblica. Mancano: a) una legge sul conflitto d’ interesse; b) I criteri con i quali un candidato viene eletto: consigliere comunale; assessore; sindaco; onorevole regionale; onorevole o senatore della Repubblica; Capo del governo e/o Ministro. Siamo senza regole certe. Tutti gridano e sono ascoltati. Chi non grida non ha alcun diritto. Concludo dicendo siamo nelle repubblica delle banane. Qualcuno prima o poi né pagherà il prezzo caro e amaro. Anzi la politica si è messa nelle mani delle magistratura per togliersi il cancro. Ma cambiando la politica siamo sicuri che il malaffare verrà meno. O Noi cittadini siamo collusi e dover essere arrestati per associazione esterna di stampo mafioso o mafiosi proprio.
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Gianni Santelli
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