Corigliano Rossano, la festa della mietitura |Video
sabato 14 luglio 2018 10:51
Luglio mese della mietitura… In ogni campo le spighe di grano si piegano sotto il loro peso. È quasi come se aspettassero il lavoro dell’agricoltore. Il frinire dei grilli e delle cicale accompagna questo lavoro che inizia quando il sole è alto fino all’imbrunire. Parte la festa della mietitura. Nelle colline di Corigliano Rossano, sono la Masseria Mazzei ed Exquisitaly, ad organizzare la prima edizione.
Il gruppo di animatori Gonzaniani, delle parrocchie del centro storico rossanese, guidati da don Domenico Simari propone la rievocazione storica della festa della mietitura. Un messaggio chiaro per non dimenticare il passato.
Ricompare, come una volta, l’asinello che trasporta le cosiddette GREGNE fino alla trebbiatrice. I mazzetti vengono lanciati nel covone mentre una delle ultime signore mostra come le donne trasportavano sul capo una cesta colma di spighe.
Mons. Antonio Lucibello, Arcivescovo titolare di Thurio, benedice il grano e il lavoro svolto, evidenziando che questo rito nulla ha da invidiare a quelli svolti nelle grandi cattedrali. Momento coinvolgente per tutti i presenti.
Contemporaneamente alla mietitura, l’arte impregna l’aria calda e profumata di grano. I pennelli flessuosi di tanti artisti ritraggono le scene appena vissute su tele che si arricchiscono di colori. Ne nasce un’estemporanea di pittura al fianco degli scatti fotografici curati dall’associazione Luce.
La Festa della mietitura ha visto due momenti di approfondimento scientifico sugli aspetti biologico-nutrizionali dei grani antichi, l’importanza della filiera, della consapevolezza alimentare, sulla Mediterraneità jonico-silana e su cultura e colture identitarie.
Il grano prodotto è biologico, ragion per cui si è cercato un mulino che preservasse questa caratteristica in tutte le sue fasi. Si è arrivati così in Puglia al molino Sangermino.
Da non trascurare la Biodiversità e il valore salutistico dei grani antichi, argomenti fondamentali per un cambiamento in corso negli usi alimentari.
Canti di lavoro della tradizione popolare calabrese e tarantelle accompagnano il pranzo successivo, tutto basato sui meravigliosi frutti di questa terra.
Rimarcato il ruolo importante delle scuole del territorio. L’istituto agrario e l’alberghiero hanno colto subito la sfida.
Tanto l’entusiasmo tra gli agricoltori del territorio che hanno risposto in massa con coldiretti e Campagna amica