Chi rompe paga, la risposta della dirigente scolastica Susanna Capalbo |
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martedì 26 maggio 2015 16:24 |
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Chi rompe paga, la risposta della Dirigente scolastica, Susanna Capalbo direttamente dalla sua pagina Facebook: “Non si discute il principio educativo del chi rompe paga. Legittimo quanto quello che impone l’obbligo ai Comuni di provvedere alla manutenzione delle scuole dell’infanzia, primarie e medie. Dettaglio quest’ultimo non di poco conto. Appare infatti evidente che mentre nelle scuole superiori spesso si può risalire ai responsabili di atti che deturpano i locali delle scuole, in quelle che accolgono bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 14 anni, mi risulta difficile capire come individuare i colpevoli dei “misfatti“. Le segnalazioni e le richieste delle scuole, parlo di quelle di mia competenza, mai e dico mai si riferiscono ad atti volutamente procurati dai ragazzi. Nello specifico si citano alcuni esempi: 1) si aspetta da anni che il Comune provveda agli arredi e non perché quelli esistenti li abbia rotti qualcuno ma per una naturale usura delle cose, oltre che per l’aumento dell’utenza scolastica di alcune scuole. 2) si chiede che il Comune intervenga per il soffitto del plesso Montessori ristrutturato di recente ma che in occasione delle piogge si trasforma in colabrodo 3) si chiede che ripari gli infissi del plesso Ariosto, divelti in occasione di furti (pur volendo chi dovrebbe pagare?) 4) si chiede che intervenga qualcuno per riparare il canestro nella palestra dell’Erodoto. Chi sarebbero i colpevoli? I ragazzi che hanno provato a centrarlo? 5) idem per i neon della stessa palestra le cui protezioni sono cadute perché capita che i ragazzi giocando a volley, sbaglino il tiro colpendole involontariamente. Potrei continuare l’elenco ma mi fermo. Anche perché moltissime richieste al Comune nemmeno ci arrivano. Nell’ottica della collaborazione istituzionale, coinvolgiamo non poche volte i genitori che provvedono direttamente, e di tasca loro, ma non ci sembra giusto lo stesso. E di questo siamo profondamente rammaricati. Come siamo alquanto amareggiati che il governo della città non mette ancora le scuole al centro del proprio presente e del proprio futuro. Che sia questa o un’altra amministrazione, si continua a fare poco se questi ragazzi continuano a vivere la loro esperienza di scuola in edifici dove l’educazione alla bellezza è solo retorica. Che sia questo o un altro colore, in questa Città non si è capito ancora per cosa si vuole amministrare: no turismo, no ambiente, no strade, no cultura, no scuola, no niente.......Sempre e solo : “non ci sono risorse economiche“. E allora cari amministratori di ieri e di oggi: inchinatevi davanti alle scuole che muovono le energie positive di questa città e vanno avanti nonostante tutto. E non risparmiate sforzi per rispondere alle loro richieste. Ognuna di loro meriterebbe la cittadinanza onoraria per il contributo che danno alla crescita di un territorio che sta morendo ma che non si vuole arrendere. È chiaro che nessuno ha ricette nella situazione attuale. E non solo: non è compito di chi è amministrato suggerire le strategie che, invece, sono frutto di un’adeguata progettazione e pianificazione. Prerogative di chi si impegna in compiti amministrativi e gestionali“
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Redazione Corigliano Informa
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