Fusione forzata ai danni dei cittadini: la trappola tesa dai soliti noti |
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lunedì 2 ottobre 2017 14:46 |
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Negli ultimi tempi a Corigliano non si parla che di Fusione e tutti sembrano molto interessati. Nonostante se ne senta parlare così tanto, le persone, normali cittadini, sono ancora molto confuse. Io, normale ragazzo coriglianese, sento il dovere di interessarmi al presente e al futuro della mia città e quindi al mio futuro che qui è legato. Non credo assolutamente che questa Fusione possa portare i benefici di cui tanto si parla, infatti leggendo e ascoltando chi invita a votare sì, i miei dubbi sulla reale fattibilità dei grandi progetti e delle opere che si sponsorizzano aumentano. Anche se non mi occupo strettamente di politica, vivo il mio territorio a 360 gradi e so bene che un’idea come quella della Fusione, ha bisogno di essere programmata attraverso studi di fattibilità che possano realmente farci capire se l’idea può trovare attuazione. Ad oggi tutto questo manca e addirittura non si ha la capacità di prospettare la città unica nel futuro. A Corigliano non è ancora stata costruita un’identità territoriale unica e i cittadini che vivono nelle frazioni sentono forte solo l’appartenenza a quest’ultima e assolutamente nessuna vicinanza al resto dei concittadini e alla città stessa. Come si può pensare di unire due realtà come Corigliano e Rossano, tanto distanti quanto culturalmente diverse, se non siamo noi, a Corigliano, ancora conurbizzati? I rapporti con Rossano non sono mai stati buoni in questi anni e, nemmeno negli ultimi tempi, nulla hanno fatto le classi dirigenti di entrambe le città per migliorare tale condizione, nemmeno in funzione della buona riuscita di quest’idea di Fusione. L’élite che oggi vuole imporre quest’idea di Fusione è la stessa che negli anni ha visto i cittadini solo come numeri per vincere questa o quella elezione e che ha lavorato sempre per i propri interessi e mai per il bene comune. Questo salto nel vuoto aggraverebbe lo stato in cui ci troviamo (perché al peggio non c’è mai fine) e non può trovare consenso da parte dei cittadini e dei giovani coriglianesi. Il 22 ottobre voterò NO al Referendum, perché credo non ci siano le basi per intraprendere questa strada. Voterò No come tanti cittadini e ragazzi di Corigliano perché non meritiamo una truffa del genere da chi ha già deluso e tradito le aspettative di questo territorio.
Andrea Lauro - #MotivAzioneComune
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COMUNICATO STAMPA
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