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giovedì 3 agosto 2017 16:18 |
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Premessa necessaria: il lavoro che nella nostra città fa “Mondiversi” con i minori non accompagnati è ottimo. Nessuna delle organizzazioni, l’ultima legata all’UNICEF, che ha il compito di ispezionare le strutture d’accoglienza, ha mai sollevato appunti (al contrario molto ha sollevato, nel silenzio dell’Amministrazione, sul Palazzetto dello Sport e le condizioni in cui giacevano gli ospiti). L’idea di raccontare l’accoglienza a Corigliano – con l’iniziativa che si terrà venerdì p.v. – è importante. Ma, mi permetto, può esserlo ancor di più se si avrà il coraggio di non limitarsi ad un mero racconto dell’accaduto. In queste ore, proseguendo lo scellerato disegno partito con la nomina di Minniti a ministro degli Interni, il nostro Paese sta mettendo fuorilegge alcune ONG che si rifiutano di firmare un accordo con il nostro Governo che prevedeva, tra le altre cose, ispezioni di personale militare armato sulle loro navi (cosa che non consentono in alcuna parte del mondo) ed una gestione del trasbordo dei profughi che mette in pericolo gli stessi (introducendo il divieto di passaggio a terze navi). Questo rifiuto è teso proprio a garantire la terzietà delle ONG rispetto ad interessi nazionali e politici dei singoli Stati. Le intenzioni del Governo italiano rappresentano la prosecuzione di una politica tesa a perpetuare il principio “aiutiamoli a casa loro” lanciato da Renzi qualche tempo addietro. Una chiara scelta elettorale tesa a cavalcare l’emotività ed il rigurgito xenofobo che percorre, su false basi, il nostro Paese. Nel contempo, con una doppiezza pericolosa, il nostro Governo continua a tessere rapporti economici e commerciali con Paesi che finanziano il terrorismo e/o provocano, attraverso genocidi sistematici, proprio il fenomeno dei profughi. Arabia Saudita ed Eritrea, solo per citare i due esempi più noti, non creano alcun problema al nostro Governo mentre si individua come grande nemico “medici senza frontiere” (organizzazione premio Nobel per la pace). Da notare come tutte le più importanti ONG che operano nel Mediterraneo non si siano nemmeno presentate all’incontro (erano assenti 5 di queste e 3 non hanno firmato) proprio per rimarcare la follia della politica italiana su quest’argomento. Chi ha firmato, eccezion fatta per Save the Children, è stato al centro di una precedente polemica sui finanziamenti sollevata da un PM catanese. Vista la presenza di autorevoli esponenti del PD che siedono in Parlamento ci piacerebbe che si ragionasse e, se possibile, si giustificasse questa scelta. Abbiamo superato il punto in cui si parlava di “Europa che deve sostenere il nostro Paese” ovvero “di provvedimenti per regolare la gestione dell’emergenza”. Oggi il Governo sceglie di intervenire con strumenti pericolosissimi che mettono in grave pericolo la vita di migliaia di persone. Cosa accadrà con gli accordi con i potentati che governano la Libia? Cosa accadrà quando le coste africane diverranno enormi tendopoli? E non si dica che non è un problema nostro, che noi non abbiamo responsabilità… Dalla vendita di armi allo sfruttamento petrolifero del delta del Niger le imprese italiane sono corresponsabili di questa drammatica situazione. Ed allora, tra un elogio ed una rivendicazione, si parli anche di tutto questo e, magari, si chiarisca anche cosa intende la nostra Amministrazione quando afferma che “non possiamo più accogliere”. Non è che, quando ci sono le passarelle, si può far finta che non si siano dette e fatte determinate azioni.
Alberto Laise, Assemblea Regionale Sinistra Italiana Sergio Paciolla, coordinatore cittadino Sinistra Italiana Corigliano
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COMUNICATO STAMPA
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