Un fiume e una torre cadente al centro di Schiavonea |
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mercoledì 10 maggio 2017 21:42 |
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Che nel comune di Corigliano Calabro i soldi vengano sprecati in malo modo non è una novità per i cittadini, non lo è neanche la nota lentezza dei lavori in corso sulle strade urbane. Oggi non voglio parlarvi solo di una buca alta 3 metri che divora le auto, dell’ennesima struttura pericolante, dello Spreco di soldi, no, voglio parlarvi di tutte e 3 le cose contemporaneamente. A Schiavonea precisamente nel viale Barletta, dal 25 aprile, è presente un problema che non riguarda e non preoccupa solo coloro i quali risiedono nella zona, ma qualunque cittadino onesto che paga le tasse. Infatti da 3 settimane il viale è percorso da un “fiume” e questo flusso d’acqua ha origine da un tombino. Quest’acqua che dovrebbe arrivare nelle nostre case purtroppo finisce per scorrere per le strade e diventa nido per gli insetti. Data la permanenza di questo “fiume”, da 3 settimane, nonostante tutte le segnalazioni fatte, i residenti hanno dovuto armarsi di pedane e posizionarle davanti alle loro porte per non finire nell’acqua. Ancora nessuno si è degnato di venire a controllare e i residenti del viale iniziano,a questo punto, a preoccuparsi delle fondamenta delle loro case. La “sorgente” del “fiume”, inoltre, è collocata vicino ad un punto ignorato da chiunque passi per questa via: la quasi secolare torre idrica. La struttura da ANNI preoccupa chiunque abiti vicino ( informo che si trova di fronte ad una scuola dell’infanzia), infatti nei mesi scorsi abbiamo potuto prendere atto di come la struttura stia cadendo LETTERARMENTE a pezzi. Non possono passare inosservati, non possono essere ignorati i danni provocati a cose e persone a causa di pezzi di intonaco staccatisi dalla torre, e come nel problema illustrato precedentemente, nessuno sembra sapere niente e nessuno fa niente. Come cittadini ci dichiariamo indignati nei confronti di questa amministrazione, quindi smettiamo di essere cittadini. Personalmente mi vergogno di abitare in un punto in cui un giorno o l’altro il metallo arruginito di una struttura pericolante cederà, e causerà vittime o, ci auguriamo a questo punto, “solo“ grossi danni. E quel giorno? Chi si prenderà la colpa e dirà: “Mi assumo io la responsabilità. É stato tutto dovuto alla mia scarsa capacità di preoccuparmi di questo territorio e dei cittadini ?” Ve lo dico io: nessuno.
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