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Il senso della vergogna
 sabato 6 maggio 2017 13:00
Il senso della vergogna “Vergogna“ parola in disuso poiché ormai tutto è lecito e nel nostro quotidiano agire non siamo più influenzati dalla paura di destare la riprovazione dell’altro. Sicuramente il senso della vergogna l’hanno perso, o non l’hanno mai avuto, i nostri politici e i dipendenti comunali che giorno dopo giorno aggiungono un tassello, con il loro agire o il NON agire, al degrado che sta devastando la nostra città. Non parlo di grandi opere pubbliche, perché ormai la solfa che non ci sono risorse l’abbiamo capita!, ma parlo di quei lavori ordinari che renderebbero la vita di noi cittadini in questa città più dignitosa. Ad esempio sono passati quasi due anni dall’alluvione e il pontino, vicino Torre di Mezzo, ancora non trova soluzione. Se vi avesse spinto il senso della vergogna, forse una soluzione l’avreste trovata. Anche perché, a voler fare quattro conti “alla femminile“ avete speso più denaro a segnaletica stradale (che avete messo solo dopo che c’è scappato il morto!) che non il denaro che sarebbe servito se aveste, da subito, ripristinato quei pochi metri di guard-rail necessari per garantire la sicurezza dei vostri cittadini. Vogliamo parlare del problema dell’acqua che manca per giorni interi nelle nostre case? Il senso della vergogna vi dovrebbe spingere non solo a “mettere le pezze a colori“ e quindi ripristinare i guasti che di volta in volta si presentano, ma piuttosto a cercare risorse e quindi lavorare su un progetto di erogazione dell’acqua che sostituisca l’ormai obsoleta e fatiscente rete idrica attuale. Discorso che possiamo ripetere per la rete fognaria e di acque bianche! Vogliamo parlare dei disservizi che avete creato negli ultimi giorni per la potatura degli alberi? Benché vi devo dare atto che è stato un intervento preventivo necessario per la sicurezza dei cittadini, come al solito avete sbagliato tempi e modi, il tutto, il senso della vergogna, avrebbe fatto sì che si fosse organizzato in modo più efficiente ma mi rendo conto che la parola “efficienza“ non è contemplata nel vostro vocabolario! Il senso della vergogna avrebbe fatto sì che, a circa un mese dal taglio dell’erba nella villetta di via Ariosto, i cumuli di rifiuti che ne sono derivati ancora aspettano qualche anima pia che li vengono a ritirare, dando uno spettacolo indecoroso ai bambini che, vi ricordo, saranno il futuro di questa città. In effetti, a ben pensarci, le nuove generazioni vanno formate a non avere il SENSO DELLA VERGOGNA! Bravi tutti, compresa me che non mi indigno e lascio che tutto scorra...
    Marialuisa Montalto
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