Si è spento Mons. Antonio Ciliberti |
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sabato 1 aprile 2017 09:54 |
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Il Sindaco e l’Amministrazione partecipano alla città la scomparsa di Mons. Antonio Ciliberti, Arcivescovo Metropolita Emerito di Catanzaro e Cittadino Onorario di Corigliano. La notizia, giunta da Roma ove il Presule era, da tempo, ricoverato presso il Policlino “Gemelli”, lascia tutti sgomenti e addolorati. Nato a San Lorenzo del Vallo il 31.01.1935, don Antonio giunge a Corigliano nel 1960 e inizia il suo ministero sacerdotale a Schiavonea, contraddistinguendosi per umanità, affabilità, disponibilità, sempre incarnando e praticando il Magistero della Chiesa e mettendo a frutto le novità e gli aggiornamenti del Concilio Ecumenico Vaticano II da poco promulgati. Tra la povertà, le angustie, le problematiche del borgo marinaro, si propose, subito, come Evangelizzatore modello e latore dell’evangelico messaggio, ee punto e centro di ascolto per le umane sofferenze, come Padre, Maestro ed Amico. Ed è grazie al suo ingegno e al suo carisma se Schiavonea visse momenti storici quali la Solenne Incoronazione del quadro “acheropito” della Vergine Nera della Marina, per le mani di S.E. Mons. Giovanni Ferro, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria e con la saggia guida di S. E. Mons. Giovanni Rizzo, Arcivescovo di Rossano, entrambi di cara, santa e venerata memoria. Non solo! La sua amabile “imprenditorialità sacerdotale” ottenne dalla munificenza dei Baroni Compagna – che vantavano sul Santuario i diritto di jus patronatuso – munifici contributi per abbellire la scalinata che porta al Santuario. Poi la prima uscita pubblica in Corigliano: era il Venerdì Santo di moltissimi anni fa. Fu chiamato a fare la predica in Piazza del Popolo (una volta si facevano due omelie di cui una in Piazza Cavour all’uscita e un’altra al rientro nella piazza centrale). La sua forte e grande oratoria, le sublimi parole concentrate sul mistero centrale della nostra salvezza fecero “tremare” di commozione l’intero popolo coriglianese che, numeroso, partecipava a quell’evento. Si fece, così, conoscere e apprezzare, considerare ed amare come il Buon Pastore che da la vita per le sue pecore. Il 1 ottobre 1967, l’Arcivescovo Giovanni Rizzo lo nomina Parroco di S. Luca in S. Antonio succedendo, quindi a Mons. Luigi Gravina, primo parroco di quella Comunità. Facendo il suo ingresso solenne “sollevando gli occhi alla volta del tempio invocò lo Spirito Paraclito perché gli desse la possibilità di renderlo più bello ed accogliente. E così fu. Il Centro Pastorale, la Canonica, il restauro dell’Organo settecentesco, il pavimento nuovo, le vetrate istoriate, sono opere del suo ingegno e della sua amabile attività di pastore saggio ed attento. Senza disdegnare la catechesi e l’attenzione rivolta agli organismi di compartecipazione laicale. Il 7 dicembre 1988 il Papa San Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Locri-Gerace e l’11.03.1989 fa il suo solenne ingresso canonico in quella terra angustiata e sofferente facendosi tanto amare ed apprezzare. Il 6/5/1993 viene promosso Arcivescovo e nominato a Matera-Irsina. Infine, il 31.01.2003, viene trasferito alla Sede Metropolitana di Catanzaro-Squillace. Per l’amore e il forte legame per Corigliano e per il vivido ricordo lasciato nella nostra comunità, il 02.05.2011 il Consiglio Comunale gli conferì l’alta onorificenza della Cittadinanza Onoraria
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COMUNICATO STAMPA
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