Fusione: io NON sto con Geraci! |
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lunedì 27 febbraio 2017 13:42 |
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Trovo sinceramente imbarazzante l’incapacità della giunta Geraci di assumere una posizione univoca e definitiva sul processo di fusione tra Corigliano e Rossano. Prima sì, poi no, poi di nuovo sì, al punto che il consiglio comunale approva l’atto di impulso con voto favorevole dello stesso Geraci, poi no, infine “forse”. L’ennesima giravolta del primo cittadino sembra motivata dalla presunta mancanza di un adeguato confronto con le controparti rossanesi riguardo agli aspetti economici e alla tenuta dei conti. A parte il paradosso che i dubbi sui conti altrui giungano dal sindaco di un Comune che pagherà debiti per mutui fino al 2048 almeno, ciò che lascia davvero interdetti è la tempistica con cui vengono manifestate queste perplessità. Dopo averne discusso per anni, dopo tavoli tecnici, comunicati congiunti, consigli comunali monotematici, con quale credibilità la giunta viene oggi a dirci di non essere ancora riuscita ad approfondire gli aspetti legati ai bilanci dei rispettivi comuni, e di avere ancora bisogno di effettuare altri studi? Praticamente si tratta di una candida ammissione di incapacità politica, a causa della quale sono stati sprecati anni in cui si poteva davvero costruire un percorso di fusione consapevole e partecipato, in grado di coinvolgere e informare le due popolazioni, che avrebbe permesso di arrivare alla data odierna con le idee chiare e con una decisione definitiva, in luogo del caos attuale e della confusione che serpeggia fra i cittadini. Quante energie sono state inutilmente spese in questi anni, e sottratte alla risoluzione di tanti altri temi vitali per i nostri territori? Mettere ora in discussione tutto, quando la parola dovrebbe finalmente passare al popolo sovrano, e chiedere che vengano commissionati dei farraginosi e costosi studi tecnici, pare solo un’argomentazione pretestuosa per far saltare la fusione continuando ipocritamente a fingere di volerla fare. Del resto, se la giunta Geraci avesse davvero guardato di buon occhio all’idea della fusione, avrebbe senz’altro evitato di pubblicare bandi di gara a lunghissima scadenza come quelli per la raccolta dei rifiuti e l’illuminazione pubblica, che giocoforza finirebbero per vincolare pesantemente anche l’ipotetico Comune unico, facendo venire meno gran parte dei vantaggi pratici ed economici astrattamente ricavabili da una fusione fra comuni. Credo che la classe politica che ha condotto sin qui il processo di fusione in maniera elitaria e autoreferenziale, senza un adeguato coinvolgimento dal basso, abbia già fatto sin troppi danni. Ora scenda dal piedistallo, e dia la parola ai cittadini.
Francesco Forciniti
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COMUNICATO STAMPA
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