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lunedì 20 febbraio 2017 15:14 |
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Oggi si è svolta la cerimonia di proclamazione dei sedici nuovi eletti al Consiglio provinciale di Cosenza. Leggendo i nominativi, degli eletti, non trovo donne e questo, mi pone, davanti ad una gravosa riflessione. La nostra terra sembra essere tornata indietro di secoli, certo qui bisogna parlare di capacità e non di sesso, ma non credo che tra le 18 candidate dell’ultima tornata, non ci fosse nessuna capace di assumere questo compito. Parlare dei “poteri” decisionali del consiglio provinciale non è compito mio e non ne sarei capace ma se questo ente c’è, rappresenta anche il nostro territorio. E qui la mia riflessione mi pone davanti alla delusione. Infatti, del nostro Comune, non risulta nessun eletto. La vicina Rossano è riUscita a portare a Palazzo del Governo almeno un rappresentante. Qui, purtroppo, siamo alle solite, non siamo capaci di esprimere la territorialità. Una guerra tutti contro tutti e nessuna “seria” sintesi. Le riunioni di partito dovrebbero essere concepite con quello che c’è fuori, una città e non con gli interessi che stanno al di dentro e che non devono appartenere al bene comune. Tutti già a guardare al 2018 con programmi presi e copiati da programmi di gruppi precedenti, tutti a cercare il candidato da accaparrare con un congruo numero di voti, ma quando ci sediamo e discutiamo i problemi di Corigliano? Auguri di buon lavoro al Presidente eletto Iacucci e alla sua squadra di governo. La prego, Presidente, vivamente, di venire al più presto nella Sibaritide, in questo territorio e capire perché il maggior bacino di utenza della provincia ha bisogno di risposte concrete sulla sanità, sul lavoro, sui trasporti. Non possiamo essere sempre la “valle di lacrime”, abbiamo bisogno di una classe politica innamorata, che spende il tempo per quello a cui è stata chiamata. Non ci si serve dell’elettore ma si “serve” l’elettore!
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Francesco Caputo
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