Basta con la politica subita altrimenti nulla potrà cambiare |
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sabato 18 febbraio 2017 17:57 |
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La sventura ci assedia di più di quando passivamente subiamo le loro prepotenze, quando ostentano il loro potere con modi altezzosi, narcisisti o minacciosi, nonostante li riconosciamo per i loro volti, per i loro silenzi, per il loro spirito di sopraffazione, non facciamo niente, li assecondiamo, chi per convenienza, chi per interessi personali rendendoci loro complici. Con questa realtà, non avremo né un passato, né un futuro dinanzi, si vive in una sconsolata realtà che non ha passato e non ha futuro. Dove è finito il tempo delle lotte operaie, il tempo delle lotte nelle officine delle fabbriche del nord, le lotte studentesche e chi sa in quante altre realtà, in quante altre situazioni della vita. Oggi, nonostante abbiamo avuto politici, figli di questo territorio, chi alla regione, chi alla provincia e chi al parlamento nazionale, e chi addirittura al parlamento europeo,viviamo in una realtà succube della assistenzialismo, una realtà, la nostra, aggrappata alla povertà, alla miseria, al clientelismo e che ci ha confinato sul ciglio degli abissi come lebbrosi. Guardo questo territorio e meno ne sono affascinato anche perché dall’esperienza vissuta, la sventura viene alimentata giornalmente da politicanti inadeguati, ignoranti che pur andando incontro ad una metamorfosi restano quelli di prima come sepolcri imbiancati incapaci anche di fare ombra. Con questi al potere e con quelli che si preparano a governare Corigliano alle prossime amministrazioni, il tempo della sofferenza del territorio e dei cittadini, non passa mai, i fatti lo testimoniano: Degrado Centro Storico dal punto di vista della viabilità, (parcheggi- buche- pulizia) la non continua presenza dei vigili urbani per le vie e piazze del borgo antico, pagamento di tributi comunali non dovuti, le solite facce di politicanti anche se riciclati e per finire, la triste storia di Palazzo Bianchi, costato all’epoca alla comunità un miliardo delle vecchie lire e che a distanza di circa venti anni, non si sa a cosa verrà adibito, chiediamoci purtroppo, quando sarà costato alle casse comunali quando questo sarà completato e se ne è valsa la pena. Il territorio, vive un isolamento sociale e culturale, motivato anche da nostri incomprensibili timori e da un più frequente individualismo, da indifferenza ai valori di solidarietà e dal deserto della speranza che ci fa chiudere in casa, in noi stessi, affidandoci, sbagliando alla protezione dei politici, fonte quotidiano di corruzione, di mala gestione della cosa pubblica, affossamento della sanità pubblica, negazione dei diritti. D’altronde è risaputo che fare gli interessi del popolo, non è mai stata una caratteristica prioritaria della politica italiana, dei politici locali che si sono rivelati un vero bluff. Corigliano, come tutta Italia, vive una politica vecchia, direi nata morta, figlia di una politica vecchia che umilia e spreme i deboli, una classe politica che non vuole riscoprire la politica del passato, una classe politica locale incapace di immaginare, di progettare una Corigliano diversa, più giusta, una Corigliano che sappia fare un uso assennato e valorizzare le peculiarità, le bellezze, l’ambiente, del territorio tutto. Sarebbe un errore, accogliere questa sciagura come un castigo divino, non dobbiamo delegare la nostra esistenza a questi politici, dobbiamo dare un senso alla nostra esistenza più ampiamente di quando ci riusciamo, fare anche l’inaudito, deve essere possibile. E’ questo in fondo il solo coraggio che ci viene richiesto: il coraggio di ribellarci e non restare inermi di fronte a questa triste realtà fatta di occasioni mancate, di menzogne, di soprusi ed inganni, non guardiamo con distacco la politica, ma combattiamola anche perché è diventata condizione vitale per quei tanti che non hanno altre ambizioni di lavoro e per questo attaccati alla poltrona. Quali modelli di progresso sociali, culturali e di felicità, possono proporci questi politici, noi per loro siamo dei perfetti sconosciuti, pur di sopravvivere alle nostre spalle, mentono ogni giorno, si aggrappano su pareti lisce per raggiungere i loro modelli di felicità, incompatibili con la nostra esistenza, con i nostri problemi quotidiani. Non spendiamo una parola di comprensione o compassione per la loro sorte, combattiamoli, ancoriamo la nostra felicità alla lotta, alla brama del desiderio di cambiare veramente e con coraggio pagina, non solamente per il nostro piacere, o per riceverne lodi o ammirazione, facciamolo con la piena consapevolezza di consegnare una città migliore alle prossime generazioni e a quei pochi che ancora la portano nel cuore. Che sia utopia o certezza, l’importante è essere quello che decidiamo di essere. Questo mio modesto scritto, certamente lascia presupporre delle aspre ed offensive critiche nei miei confronti da parte dei cosiddetti miti locali, di intellettuali e politicanti a cui piace filosofare o buttare fango sugli altri per poi nascondersi dietro ad un anonimato, certamente, non ne farò una tragedia, anzi posso dire che dei loro sberleffi ne farò carta igienica per l’uso a questa convenevole.
Per il movimento Centro Storico : Giorgio Luzzi
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COMUNICATO STAMPA
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