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Voglio raccontarvi una storia
 sabato 28 gennaio 2017 09:50
Voglio raccontarvi una storia I primi turni di guardia medica li feci nell’ambito dell’Usl di Acri.
Si c’era anche Acri tra le Usl.Ce n’erano 33 in provincia di Cosenza,dopo divennero 11,dopo ancora 5 ed infine una sola...
Motivo?
Dovevamo/dobbiamo risparmiare e la “politica“doveva/deve smetterla di “governare“la sanità..Efficienza e “cose che non possiamopermetterci“(tutto d’un fiato)a me sembra sia accaduto precisamente il contrario..Tant’è che ben undici milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi,e nel 2015 si è registrato un numero di morti che non Italia non si verificava dalla fine del secondo conflitto mondiale.I demografi spiegano che l’invecchiamento della popolazione ha inciso per il solo 16%.
Ben di piu’ hanno inciso i tagli al pubblico,le liste d’attesa e la mancanza di prevenzione.

Esattamente come ogni volta che si tagliano i servizi popolari..

Dopo la riforma del 78 si era decentrato al massimo il rapporto tra istituzioni e cittadini.
Alle spalle c’erano state le grandi lotte operaie , studentesche e soprattutto femministe che avevano stravolto gli ordini gerarchici della società italiana.
Dalla sconfitta di Mirafiori in poi iniziò l’immediato declino,preceduta dalla riscrittura a tavolino delle regole del gioco da parte della Trilateral e dall’affermazione della Lady di ferro inglese,con i risvolti giunti fino ai nostri giorni.
A proposito sin da allora si scrivevano robe di questo tenore“I problemi di governabilità “nascono da un eccesso di democrazia“ e sostenendo “il ripristino del prestigio e dell’autorità delle istituzioni del governo centrale“( The Crisis of Democracy Trilateral Commission Report)
Magari ispirerà qualcosa di autocritico ai corifei nostrani della governabilità ad ogni costo dei nostri tempi.
Tempi,i nostri,dentro cui si puo’ persino sostenere di essere“di sinistra“e votare per il jobs act,la “buona scuola“,sostenere il tavolo romano dei tagli, appartenere al partito che governa a Roma,in Calabria, con annessi commissari e direttori di distretto,e dirsi contro “quellochestaccadendo“(sempre tutto d’un fiato...o per una qualsiasi privatizzazione.Roba che se la raccontavi in una di quelle assemblee degli anni 70 ,dove i nessi tra cause ed affetti erano piuttosto nitidi,ti mandavano in Ospedale.
Non sto nemmeno a parlare delle insulse condizioni della cosiddetta antipolitica che sta ai padroni come le mosche sul miele.
Ma torniamo al racconto...
Dopo seguendo l’iter delle chiusure e dei risparmi...passai a Cosenza...
Ebbene in una di quelle sere mi chiamarono per una visita domiciliare in una strada molto nota di Rende.
L’accento non era sicuramente italiano ed anzi pensai ad uno scherzo di cattivo gusto,perchè sembrava l’imitazione di un personaggio malriuscito..che simulava la lingua del pontefice di allora..
Fu proprio questo il riflesso erroneo..all’epoca solo Giovanni Paolo II parlava con quell’accento in Italia..anzi c’era anche Boniek...dopo sarebbe caduto il muro e tantissimi idiomi sarebbero diventati familiari per noi tutti..
Sul portone della palazzina in effetti,tra i nomi e cognomi tipici del territorio,spiccavano due nomi stranieri..
Uno ingarbugliato con poche vocali ,l’altro senz’altro Femminile che suonava dolce ed evocava una aristocratica bellezza.
Non si faccia caso alla mia eccessiva attenzione sui nomi e sopratutto cognomi..lotto da una vita contro il pregiudizio,a causa del cognome che porto..ahahah
Scesi dall’ascensore e mi si presentò un signore avanti negli anni,maglione a vu’,camicia e cravatta,elegantissimo,portava occhiali spessi sul un volto dai tratti ordinati e puliti,lunghe rughe solcavano la fronte ed i capelli bianchi ancora folti erano tirati all’indietro..prego si accomodi...entrai ,la casa era piuttosto ampia,tenuta in ordine e dal gradevole profumo di pulizia,le luci basse che rendevano misterioso l’ambiente e ricordo che la mia attenzione si posò sul gran numero di libri adagiati tra quegli oggetti e suppellettili che sembravano provenire da tempi antichi.
La sig.ra era distesa sul divano.
Il marito mi disse che aveva dei problemi...
Era piuttosto alta,almeno cosi sembrava persino da quella posizione,senz’altro era stata una donna di rara bellezza,manteneva i tratti quasi inalterati nonostante l’età,e quando cominciò a parlare mi sembrò perfetta nella scelta dei toni e soprattutto nella dizione.Pensai“sembra una della televisione“...
Iniziai la visita e mentre procedevo il marito mi chiedeva i valori pressori,quali riflessi avessi evocato,cosa intuivo dalla palpazione..e ricordo ancora ...le spalle non le sente?
Dopo prescrissi la terapia..bene disse...alla fine...bravo è stato scrupoloso..
Anche io sono medico...
E mi raccontarono una storia incredibile..
Lui medico polacco di origini ebraiche,lei russa di San Pietroburgo...nata un anno prima della rivoluzione(1916).La famiglia della piccola aristocrazia che fugge In Francia...dove diventa attrice
Lui che fugge dalla Polonia divisa in due dal patto Stalin.Hitler..arriva in Francia..si conoscono..si innamorano..
arrivano i nazisti a Parigi e ...
Le loro fughe dagli orrori del mondo finiscono dietro l’orrore recintato di un campo di concentramento ,qui vicino a noi..a Ferramonti di Tarsia.
Dopo lui lavorerà a Cosenza...
Fino alla pensione...Lei mi regalò un libro sulla sua vita,che conservo come una delle piu’ belle cose ricevute nella mia esistenza..
Qualche anno dopo mori..ricordo che mi chiamò un compagno che insegnava all’Università,anche lui toccato da Auschwitz,terribilmente toccato nelle sua famiglia...
Si occupò di tutto....
Poi non seppi piu’ nulla,forse fino a stasera avevo persino dimenticato..
Si dimentica...troppo e presto...
Il silenzio di questa notte di riflessione mi rimanda queste meravigliose figure,e vorrei che ovunque siano ,possa raggiungerli il mio pensiero d’affetto...

Angelo Broccolo medico
    COMUNICATO STAMPA
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