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Sanità: potenziare l’assistenza domiciliare sul territorio
 martedì 20 settembre 2016 12:43
Sanità: potenziare l’assistenza domiciliare sul territorio Fatti che capitano ogni giorno, mentre la mala politica dilapida mari di soldi pubblici che potrebbero essere destinati all’acquisto di materassi idonei ad evitare le piaghe da decubito negli anziani sottoposti ad interventi chirurgici e per questo costretti a letto, in special modo nei reparti a lunga degenza o nei reparti, tipo chirurgia o ortopedia.
Anziani allettati, debilitati, disidratati, costretti a stare a letto per patologie varie o in seguito ad intervento chirurgico, o per patologie neurologiche gravi (ischemia cerebrale, ictus, morbo di Parchinson, ecc) in un reparto o in una delle tante strutture private, e soffrire anche per piaghe da decubito, il più delle volte in uno stato avanzato, quasi da cancrena. Mi dispiace dirlo, non è mia intenzione creare allarmismi, il fatto è che molte volte non ricevono il trattamento idoneo, adatto, specializzato per prevenire le cosiddette piaghe da decubito, vuoi anche per la cronica assenza di semplici materassi atti a prevenire le piaghe, per non parlare dell’assenza di un qualcosa che possa chiamarsi cristianamente riabilitazione, eppure tutti ci avviamo a diventare anziani, anche i politici! Basterebbe applicare, oltre ai materassi idonei, la tecnica più diffusa e sicura, quella di girare di lato ogni due ore il malcapitato anziano, far prendere aria alla zona più esposta alla piaga, in più massaggiarla energicamente per fare affluire più sangue all’osso sacro, luogo predisposto per le piaghe da decubito. In poche parole, un’accurata assistenza durante il ricovero e poi l’allettamento dell’anziano. In special modo la mattina, quando il personale infermieristico, coadiuvato da quello ausiliario fa il cosiddetto giro letto, questi hanno il dovere morale, sociale ed umano, anche perchè vengono pagati per questo di attenersi scrupolosamente a queste semplice, ma efficaci pratiche che ne riducono drasticamente l’insorgenza delle piaghe da decubito. Non limitarsi, come molte volte ho visto fare al solo atto di aggiustare, di accarezzare le coperte, coprire l’ammalato o altre cose, tutte pratiche queste che non portano benefici alla patologia di cui l’anziano, l’ammalato soffre. Con tutta franchezza, per l’esperienza più che quarantennale, posso dire con fatti alla mano che gli anziani durante il decorso post operatorio affetti da piaghe da decubito sono stati tanti, con questo non metto assolutamente in dubbio la bravura degli specialisti che il più delle volte risolvono con maestria casi talvolta disperati. Né tanro meno è mia intenzione creare allarmismi, chiedo solo più umanità da parte degli operatori, e più attenzione da parte della dirigenza dell’ASP/CS, dei politici e dei primari di reparto. Potrei fare l’esempio di mia madre, T.I. all’epoca 84 anni, allettata per frattura femore, messa in trazione, ed in seguito operata, più di dieci giorni costretta a letto. Un giorno con l’aiuto di mia sorella l’ho girata di fianco per lavarla, cambiargli almeno la maglia e la vestaglia, mentre facevamo questo ho notato, purtroppo che una piaga da decubito del diametro pari ad un vecchio disco di 45 giri aveva invaso tutto la parte adiacente, sopra e sotto l’osso sacro, veramente una scena che evito a chiunque ad assistervi. Sarebbero bastate quelle poche ma elementari attenzioni per evitare questo, lo dicono illustri geriatri, medici generici ecc, per non parlare delle esaurienti spiegazioni scientifiche di cui i libri di medicina, di patologia con dovizia ne spiegano i motivi della loro insorgenza e come vanno prevenute e curate. A tutt’oggi, nel mio piccolo, per le mie forze, per le mie possibilità, faccio del volontariato, cerco di dare un po’ di conforto e di alleviare qualche pena a questi nostri anziani/e attualmente sofferenti per piaghe da decubito post operatorio (intervento di endoprotesi, artroprotesi ed interventi chirurgici di media e grave patologie). Attualmente ne seguo tre, di età compresa tra gli ottanta ed i quasi novanta anni, si chiamano: P.T- A. M. G. M. Tutto ciò significa sofferenza per l’anziano e disagi molte volte anche economici per i famigliari. I politici, nel frattempo si dilettano a scrivere atti aziendali faraonici ed inutili che poi di notte vengono disfatti puntualmente come la tela di Penelope, creano dipartimenti inutili per sistemare qualcuno, il tutto a discapito di altre realtà che avrebbero bisogno di più risorse umane qualificate e materiale. Il loro passatempo è giocare al risparmio in special modo sulla pelle degli anziani, nel frattempo i loro stipendi aumentano a dismisura, una buona volta, pensino seriamente a chi soffre, invece di chiudere e ridurre l’offerta sanitaria o aumentare i tichets sulle prestazioni e sui servizi.

Per il movimento centro storico. Luzzi Giorgio
    COMUNICATO STAMPA
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