In 10 anni nessun intervento allo svincolo di Fabrizio Grande sulla S.S.106 a Corigliano Calabro! |
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Associazione pronta a costituirsi parte civile secondo quanto previsto dalla legge sull’omicidio stradale. in dieci anni nessun intervento: offesa la memoria delle vittime. Ferite le sensibilità delle loro famiglie |
venerdì 16 settembre 2016 09:32 |
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Nelle prime ore del mattino del 17 settembre del 2006 la quiete della notte in prossimità dello svincolo per Fabrizio Grande, sulla S.S.106 nel comune di Corigliano Calabro, fu interrotta dall’ennesima tragedia. L’impatto provocò la morte di tre giovani vite: Andrea Iacobini di 22 anni, Angelo Antolino di 19 anni e Natale Fazio di 22 anni. Nel sinistro stradale, per fortuna, riuscì a salvarsi per miracolo solo Rossella La Macchia che allora aveva 16 anni. Quello non fu il primo episodio tragico sulla S.S.106 allo svincolo di Fabrizio. Proprio in quel posto il 19 marzo del 2006 (stesso anno ma qualche mese prima), furono sette le vittime di un altro scontro: Giuseppe Flotta di 52 anni ed il figlio Antonio Flotta di 24 anni, Francesco Marino di 62 anni, Francesco Valente di 51 anni, Giuseppe Loprete di 58 anni e le figlie Quintina Loprete detta “Titty“ di 17 anni e Vanessa Loprete di 14 anni (deceduta solo dopo qualche settimana in ospedale a seguito di diversi ed estenuanti interventi). Quello non fu l’ultimo episodio tragico sulla S.S.106 allo svincolo di Fabrizio. Il 23 maggio del 2007 (l’anno dopo), a perdere la vita nell’ennesimo tragico scontro furono Carmine Empirea di 84 anni e Gisella Virardi di 79 anni (quest’ultima è deceduta a luglio dopo due mesi di coma). Ritornando all’incidente in cui persero la vita Iacobini, Antolino e Fazio intendiamo riportare le parole contenute nell’editoriale pubblicato il 18 settembre del 2006 del giornalista Giacinto De Pasquale (che da sempre l’Associazione stima ed apprezza): “Come un film già visto, adesso, dopo questo ennesimo incidente, qualcuno pronto a catturare i riflettori della notorietà, mostrerà costernazione, affermerà che così non può più andare avanti che è giunto il momento che si faccia qualcosa di concreto per porre fine a questa mattanza, ma, smaltita la rabbia per i morti tutto tornerà come prima, aspettando il nuovo incidente mortale per rispolverare discorsi fini a se stessi che servono, lo ripetiamo, a chi li fa per ritagliarsi uno spazio sul giornale di turno”. L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” intende ricordare Andrea Iacobini, Angelo Antolino, Natale Fazio, Quintina “Titty” e Valentina Lo Prete e tutte le vittime che negli ultimi dieci anni hanno perso la vita allo svincolo di Fabrizio Grandi sulla S.S.106 nel comune di Corigliano Calabro. L’Associazione, inoltre, denuncia il vergognoso immobilismo di tutti gli Enti preposti che in dieci anni non hanno inteso operare alcun intervento di messa in sicurezza in uno dei tratti più pericolosi della S.S.106 in Calabria lasciando inalterato il rischio e la pericolosità di mortalità ed incidentalità stradale in quel luogo. Infine, l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” diffida ogni Ente che ha ogni responsabilità di gestione comunicando, con decorrenza immediata, la disponibilità a costituirsi parte civile nel merito di una azione legale penale che certamente sarà intrapresa dall’Associazione se accadrà in futuro l’ennesimo incidente mortale allo svincolo di Fabrizio sulla S.S.106 nel comune di Corigliano Calabro, in assenza d’interventi immediati e definitivi di messa in sicurezza che onorino la memoria delle vittime della S.S.106 e rispettino tutte le Famiglie che in quel pericoloso tratto di “strada della morte” hanno perso un Congiunto.
Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”
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COMUNICATO STAMPA
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