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Cronaca della I escursione a cura della FIDAPA
Alla scoperta del patrimonio storico artistico del borgo marinaro di Schiavonea
 giovedì 25 agosto 2016 21:32
Cronaca della I escursione a cura della FIDAPA il g 10 agosto h 18.30 all’interno delle iniziative programmate dal comune per l’estate 2016 tramite l’ assessore al turismo, archeologa Alessandra Capalbo, per le iniziative culturali sul territoio, la FIDAPA (federazione italiana donne arti professioni affari ) sezione di Corigliano ha realizzato il primo dei 2 p ercorsi storico-artistci guidati. Un gruppo di vacanzieri visitano i monumenti che si trovano concentrati all’entrata del borgo marinaro di Schiavonea. Si parte da la Torre del Cupo,( torre di avvistamento costruita nel 600 per la regia corte di Napoli) protetta da torrieri e cavallari a difesa della popolazione contro le incursioni dei pirati. L’edificio di forma quadrata eretto su 2 piani è stato alle origini utilizzato oltre che per la difesa, per custodire assi di legno e materiale vario per le baracche dei fieraiuoli . A fine 800 e inizi del 900 nella Torre s’installò la caserma della Guardia di finanza per diversi decenni. Dopo il restauro degli anni 80, che ha comportato, fra l’altro, la demolizione di un alto muro di cinta, sostituito da un recinto in ferro stilizzato, ha ospitato alcune associazioni culturali. Attualmente al primo piano vi opera l’Associazione Amici della terra ,con il Museo del mare, punto di attrazione per le scuole , mentre ai piani superiori la Lega navale. II gruppo salendo per le lunghe scale, strette, e mozzafiato, visita i piani superiori, fino ad arrivare in cima alla Torre sul largo terrazzo, protetto da muretti con monofore e feritoie dove si possono ammirare le tipiche garitte e le pittoresche cupolette in stile arabo…. Usciti dalla Torre il gruppo si avvia verso l’imponente Palazzo delle Fiere.- Il grande cortile interno ben restaurato negli archi- localetti abitativi di due vani al piano terra- e negli eleganti balconcini in ferro battuto lavorati, al primo piano del maestoso palazzo ottocentesco- accoglie il gruppo con la guida che ne delinea la storia. L’edificio noto anche come Quadrato Compagna, costruito nel 1850 con le 4 porte(Corigliano- Rossano- Mare –Cassano) munite di cancelli, abbellite con porticati e colonne in stile, è stato illustrato in tutta la sua originaria bellezza architettonica di costruzione tipica, dalle origini , attraverso il periodo di decadenza fino ai giorni nostri con gli ultimi restauri che l’hanno riportato agli antichi splendori. ( (Ciononostante l’edificio non ha ancora il certificato di agibilità!!!. Gli ambienti al chiuso, non sono sempre fruibili né per turisti né per le iniziative culturali private!!! Sono anni che i cittadini aspettano e… i sindaci stanno a guardare…)). . Successivamente sono state brevemente descritte le due Pile, due piccoli edifici ottagonali di due piani, più larghi alla base e più stretti in cima, costruiti a breve distanza dal Quadrato, lato mare. All’origine dovevano servire come depositi d’olio, che veniva venduto e trasportato con le navi, non solo, ma anche, per controllo del mare, vista la loro vicinanza alla spiaggia. Oggi è difficile riconoscerle, l’una è stata arbitrariamente trasformata in villetta per le vacanze, l’altra resiste ancora conservando al meglio l’originaria modalità di costruzione dell’esterno… Uscendo dalla Porta Corigliano e attraversando la strada, i turisti si spostano sulla piazzola antistante per osservare il palazzo della taverna, costruito nel 600 dai duchi Saluzzo,su 2 piani (al primo piano le cucine al secondo le camere per ospitare i forestieri, fieraiuoli che se lo potevano permettere, e quelli che venivano da lontano con mandrie di animali, - per le importanti fiere del borgo marinaro di maggio e novembre, ancora oggi polo di attrazione per la zona ionica. La taverna o Marinetta da tempo restaurata e trasformata in edificio scolastico ospita, al primo e il secondo piano, la scuola elementare, mentre il piano terra, costruito con ampi magazzini per olio, grano e stalle per i cavalli, attualmente ospita bar, rivendita di tabacco, ed altri esercizi pubblici…... Proseguendo a destra il gruppo si ferma ad osservare l’entrata del famoso santuario “Maria ad Nives” costruito dai Saluzzo in collaborazione e talvolta in contrasto con la curia arcivescovile di Rossano. Salendo le sinuose scale che ne impreziosiscono la facciata, si entra in chiesa che attira l’attenzione del visitatore per lo splendido quadro della Madonna nera,sulla sommità dell’altare principale tra lo splendore dei marmi policromi che rivestono le pareti e le pregiate tele di autori famosi, statue in marmo e bassorilievi di grande valore. I visitatori hanno seguito con interesse e meraviglia la guida con il suo racconto di questo capolavoro voluto, come dice la leggenda, dalla Vergine apparsa ad una sentinella a cavallo sulla spiaggia……. Girando sul retro della chiesa il pecorso si conclude con la visita del palazzetto della Baronessa Gallone Compagna, una volta appartamento del duca Saluzzo: una “fabbrica” semplice di due piani con camere della nobiltà al primo, quelle della servitù al secondo.. Al piano terra due locali, entrando, a destra, e due camere per l’abbate con ingresso esterno, a sinistra. Nella sala dell’accoglienza a piano terra le gentili suor Giuseppina e Mère Monique, discepole di Gesù Eucaristico, ci hanno ospitato, avendo così l’opportunità e il piacere di conoscere un po’ di storia della loro dimora poco nota. Il palazzetto all’esterno si presenta semplice ma imponente con molti balconi ben allineati in ferro battuto. SI accede al palazzetto con un grande portone protetto da un portico ad arco. L’esterno avrebbe bisogno di restauro. L’interno è stato rifatto senza criteri di vero restauro, cancellando ogni orma del passato nobiliare. Da Appartamento del duca per” personaggi ragguardevoli” del 700, poi residenza estiva dei baroni nell’800, è diventato Asilo Infantile e laboratorio femminile gestito dalle suore a fine 800 ed inizi del 900 quando Don Roberto Migliacci, allora rettore del santuario, con l’aiuto del barone Compagna fece trasferire da Spoleto le suore della Sacra Famiglia. Successivamente, dopo il periodo bellico il parroco don Carlo Terzi richiamò le suore, discepole di Gesù Eucaristico, di Tricarico ,ordine religioso tuttora presente nella scuola dell’infanzia parificata. A fine percorso ringraziando le suore per l’ospitalità, il gruppo si scioglie contento di aver appreso notizie storiche utili per la conoscenza del passato del nostro borgo marinaro.

Prof Rosa Casale Cardile-referente del progetto
    COMUNICATO STAMPA
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