Fermati a Corigliano due presunti scafisti e respinti alla frontiera 12 cittadini extracomunitari |
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martedì 2 agosto 2016 10:28 |
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Domenica 31 luglio 2016, personale della Questura di Cosenza ha effettuato un intensa attività di polizia conseguente allo sbarco in Corigliano Calabro di 836 migranti provenienti dalla zona subsahariana, tra cui 49 minori non accompagnati affidati, dopo gli adempimenti di rito, al Comune di Corigliano Calabro.
Nel corso delle attività di accoglienza il personale dell’Ufficio Immigrazione e della Polizia Scientifica ha pre-identificato tutti i migranti. Sono state assicurate le scorte dei pullman, posti a disposizione dalla locale Prefettura, degli extracomunitari non foto-segnalati presso Bari e Napoli per il successivo trasferimento nelle regioni d’Italia di destinazione, anche con l’ausilio di equipaggi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Il Questore di Cosenza ha emesso nr.12 provvedimenti di respingimento alla frontiera di rispettivi nr.12 cittadini extracomunitari di cui nr.7 di nazionalità marocchina e nr.5 di nazionalità egiziana.
Inoltre, a seguito di serrate indagini, personale della Squadra Mobile, collaborato da personale della Guardia di Finanza Sezione Operativa navale e della capitaneria di porto di Corigliano, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto: ALI Omar, nato in Egitto l’1.5.1995, e HASSAN Tarik, nato in Marocco il 31.1.1985, in quanto ritenuti essere gli “scafisti” di uno dei tre natanti soccorsi nella giornata del 29 luglio u.s. nel Canale di Sicilia dalla nave della Marina Militare “Comandante Bettica”.
Dalle prime indagini sono emersi indizi di reità a carico degli stessi, ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I summenzionati cittadini extracomunitari, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Castrovillari (CS) a disposizione dell’A.G.
Sono stati, inoltre, rinvenuti e sottoposti a sequestro nr.7 cellulari il cui contenuto è al vaglio degli investigatori, della DIGOS.
(Foto Wikipedia)
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Fonte poliziadistato.it
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