“INVASIONE PACIFICA“, la nuova poesia di Luigi Visciglia |
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venerdì 15 luglio 2016 09:24 |
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INVASIONE PACIFICA 12 luglio 2016
L’Africa! Depredata, violentata, impoverita; culla della civiltà, regno del sole. All’orizzonte non ci sono le navi achee dirette a Troia, aperte sono le Porte Scee. Da Quarto son partiti gl’invasori, con sbarco a Marsala, per distruggere il Meridione. Aerei, navi in partenza da Washington, diretti in Vietnam. I potenti giocano a monopoli, organizzano nuove crociate; bestie affamate di un potere insaziabile. Nella virtualità reale soffrono i popoli. La guerra genera odio, violenza, risentimenti, distruzione, povertà, fame, morte. I vinti non si arrendono, come l’esule Enea visitò Latino, i vinti, visitano i vincitori. Dall’orizzonte avanzano le navi cariche di disperati. Le onde perigliose cullano vecchi e bambini, solo Nettuno ha compassione dei figli della sventura. In vista alla spiaggia italica speranze affollano i profughi cuori. Increduli gl’invasi. Alcuni chiedono: “Da dove vengono?” Dalla terra del sole. “Chi sono?” Il risultato del potere devastante. Invasori inermi, pacifici, disorientati. Invasi increduli. Sornione, ride beffardo Marte, dio della guerra. I devastatori accolgono gl’invasori con bocche melassate e cuori inveleniti. Falsa carità serpeggia nei cuori degl’invasi. Inizia l’industria dell’immigrato. Centri d’accoglienza, vitto, alloggio. Fiume di denaro per i gestori. Misera esistenza li attende, impoveriti e malnutriti, anime oppresse in patria, sballottate senza futuro. Disperate anime nel credo di un dio inesistente.
Luigi Visciglia
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COMUNICATO STAMPA
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