“DIALOGO CON UN ALIENO“ DI LUIGI VISCIGLIA |
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martedì 15 marzo 2016 10:00 |
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DIALOGO CON UN ALIENO (Dicembre 2015) Nato a Firenze tra il 22 Maggio ed il 13 Giugno 1265, riposa in eterno a Ravenna dal 14 Settembre 1321.
D.: Che opinione avete della situazione politica di questo paese, nel quale i partiti politici si arricchiscono ed il tessuto sociale s’impoverisce?
R.:Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia,ma bordello! Dante Alighieri
D.: Pensi che questa società riuscirà a riacquistare la sovranità monetaria, usurpata da faccendieri e politici corrotti e senza scrupoli, per eliminare il detto “chi controlla il denaro gestisce la società?“. Il signoraggio bancario ha portato ad uno strapotere dei banchieri privati, allestendo una tipografia (BCE, BANCA D’ITALIA, FEDERAL RESERV BANK) che si occupa della stampa di cartamoneta, senza l’equivalente riserva in oro, prestando con interessi allo Stato, producendo debito pubblico. Le banche private piazzano titoli tossici, bonds, impoverendo i risparmiatori. La loro malversazione, con la relativa protezione politica, conduce al fallimento pilotato delle banche. I nostri governanti riformano le leggi per spogliarci dei nostri diritti civili, eliminando il diritto alla salute, allo studio, ecc. Si sono costruiti una maggioranza basata sul clientelismo parassitario, assumendo amici loro nell’apparato pubblico, appesantendo il bilancio dello Stato, facendo aumentare il prelievo fiscale, strozzando le imprese produttive, fino all’indebitamento e al pignoramento di Equitalia. Che bella democrazia malata di cancro, gestita da lobbies, politici corrotti, mafia, non come anti-Stato, ma come manovalanza del potere. Abbiamo perso il senso civico ed il rispetto della libertà altrui. Ci hanno imprigionati in un mondo fantastico, fatto di spot pubblicitari, stereotipi zavorrati di niente per rapinarci della SOVRANITÀ, rendendoci senza onore e dignità, riducendoci in una schiavitù virtuale, cortigiani senza gioia. Abbiamo uno Stato che ci ha indebitati, ipotecati, pignorati... E nessuno protesta. I sudditi riusciranno a ritrovar il ben dell’intelletto?
R.:Questi non hanno speranza di morte, e la lor cieca vita é tanto bassa, che invidiosi son d’ogni altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor,ma guarda e passa. Dante Alighieri
SPERANZA: Ci resta la speranza che mamma natura, con la sua magnanima maestosità, ci possa regalare un tiepido raggio di SOLE.
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COMUNICATO STAMPA
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