POESIA “LA LORO UNITÀ D’ITALIA“ DI LUIGI VISCIGLIA |
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sabato 12 marzo 2016 18:23 |
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LA LORO UNITÀ D’ITALIA
In onore dei nostri patrioti, definiti briganti.
Nel palazzo della vergogna si festeggia. La sala da pranzo è imbandita, illuminata. Rothscild, Inghilterra e Francia banchettano, complottano, spartiscono. Vittorio Emanuele II e Cavour mangiano in cucina, Garibaldi e Bixio in cantina. I padroni non pranzano con i servi. I Rothscild! Non hanno patria; colonizzare, depredare, controllo sociale. Fine 1800, lo zolfo è energia. Ferdinando non gli rinnova… L’Inghilterra indispettita, la Francia gelosa. A sud dello Stivale è la valle dell’Eden. Temperatura mite, agricoltura florida, piccole industrie, flotta mercantile all’avanguardia, Napoli, migliore università, la splendida reggia di Caserta. Hanno deciso! Distruggere il Meridione. Gli esecutori: Vittorio Emanuele II, re della Pellagra, Cavour, banchiere indebitato. Manovalanza: l’ignominioso mercenario Garibaldi, mafia siciliana, camorra napoletana addetti all’ordine pubblico. 5 maggio 1860, da Quarto parte l’invasione. Marsala! Zona franca, dominio inglese; gli ufficiali borbonici venduti. Il territorio invaso, il popolo incredulo. 1861, il Meridione è distrutto, i Borboni annientati. Dittatura ferrea, impoverimento del territorio, smantellamento delle fabbriche, distruzione della flotta, chiusura delle scuole, per cancellare la memoria. Senza identità è la Patria perduta. Frutti amari dall’Unità d’Italia: uccisione, deportazione, emigrazione, sudditanza, fame. I piemontesi! Hanno ucciso mio padre, violentato mia madre, stuprato mia sorella; gli oppositori sono briganti, Bronte decimata, dissidenti nel lager di finestrelle. Il mercenario a Caprera, complici i baroni gattopardiani più arroganti, aguzzini degl’infelici colonizzati, le mafie controllano. Amara è la Patria perduta! Terroni, gli enotri, gl’italioti, gl’itali civili. Italia,scellerata matrigna. Gli occhi! Dove sono i mie occhi per poter piangere lacrime di sangue.
Luigi Visciglia
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COMUNICATO STAMPA
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