PERCHE’ NON ATTUARE LA PROPOSTA DEL CONSIGLIERE OLIVERI DI POSTICIPARE L’APERTURA DELLE SCUOLE O NON APRIRE LE STESSE? |
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sabato 12 settembre 2015 17:04 |
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Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, molto partecipata ed interessante perché interamente incentrata sui numerosi danni arrecati dal terribile nubifragio che ha colpito la fascia ionica cosentina lo scorso 12 agosto, il consigliere comunale di maggioranza Fabio Olivieri ha proposto pubblicamente all’Amministrazione Comunale di posticipare l’apertura delle scuole cittadine o, comunque, di disporre per il momento la non apertura delle stesse. Tale proposta scaturiva dalla constatazione, più che condivisibile, della grave e precaria situazione nella quale versano ancora oggi diversi istituti scolastici del territorio comunale, pertanto in condizioni poco idonee ad ospitare alunni e personale docente e non docente. Una proposta certamente recepita da tanti genitori, legittimamente preoccupati dal perdurare di tale situazione. Purtroppo, la decisione di posticipare l’apertura delle scuole è stata assunta dal Comune di Rossano, nonostante i danni causati dal nubifragio si siano registrati soprattutto in località S. Angelo e non nel centro cittadino dove invece insistono le scuole. A Corigliano, invece, dove proprio allo Scalo, a Schiavonea e in altre zone dove sono presenti istituti scolastici si sono verificati problemi e allagamenti, si è deciso di aprire ugualmente le scuole nella giornata di domani, pure in presenza di situazioni ancora precarie ed incerte all’interno dei medesimi edifici scolastici. Ora, a prescindere dall’appartenenza politica di ciascuno e nell’interesse esclusivo della cittadinanza, da cittadino coriglianese mi chiedo, e chiedo a chi di competenza, come mai tale proposta del consigliere Olivieri non sia stata accolta, pur se condivisa da tanti altri cittadini che hanno assistito ai lavori della seduta monotematica del Consiglio Comunale. Posticipare l’apertura delle scuole, o disporne per il momento la non apertura, alla luce delle problematiche che ancora sono presenti al loro interno, sarebbe stato e sarebbe tuttora un atto rivolto a destare l’attenzione del Governo nazionale verso una città che ancora non si è ripresa da quell’evento calamitoso che tanta paura ha suscitato nella popolazione e tanti danni ha causato su tutto il territorio.
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