Sanità: Fp Cgil “Servizio 118, perché non si interviene ?“ |
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Nonostante la nostra denuncia del 2 giugno scorso, il Personale del 118 dell’ASP di Cosenza continua ad essere impropriamente utilizzato in attività di competenza dell’Azienda Ospedaliera “Annunziata-Mariano Santo” |
mercoledì 28 luglio 2021 18:47 |
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Nonostante la nostra denuncia del 2 giugno scorso, il Personale del 118 dell’ASP di Cosenza continua ad essere impropriamente utilizzato in attività di competenza dell’Azienda Ospedaliera “Annunziata-Mariano Santo”. Si tratta delle ambulanze provenienti da ogni parte della Provincia, che accompagnano pazienti con stroke necessitati delle prime cure, possibili solo presso l’hub ospedaliero di Cosenza. Con protocollo di servizio sottoscritto il 10 maggio scorso, il Direttore del SUEM 118 dell’ASP e il Direttore di Neurologia dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, sottoscrivevano un accordo, che in sintesi stabilisce che i pazienti stroke, trasportati dalle ambulanze dell’ASP presso l’hub cosentino, devono essere accompagnati nella prima fase di esami e accertamenti, che si effettuano presso lo stesso Ospedale “Annunziata”, dallo stesso personale dell’ambulanza che ha preso in carico il paziente. La Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno ha contestato tale discutibile protocollo, perché prevede, di fatto, che il personale dell’ambulanza (Medico, Infermiere) si sostituisca al personale dell’Annunziata, almeno nella prima fase di accertamenti. Ciò comporta un ulteriore aggravio di lavoro per il personale del 118, già sottoposto a forte pressione sia per la carenza di Medici, sia perché il servizio svolto in sostituzione del personale dell’Ospedale cosentino, viene sottratto ai presidi ospedalieri da cui l’ambulanza è partita. Non è un mistero che tante postazioni del 118 siano sguarnite e non riescano a garantire un servizio adeguato alle necessità. Sempre più spesso succede che le ambulanze, specie sulla fascia ionica cosentina, siano costrette a intervenire senza Medico a bordo, anche nei casi conclamati di codice rosso. La FP CGIL comprensoriale ha più volte denunciato la grave carenza di Medici presso il servizio del 118; alcuni, pur essendo convenzionati al 118, risultano assegnati ad altre attività, senza un’apparente logica di servizio. Con questo protocollo, si indebolisce ulteriormente il servizio di prima emergenza, poiché il tempo perso a sostituire il personale dell’hub cosentino in realtà è sottratto alle postazioni di provenienza. Tutto ciò è illogico e fortemente penalizzante sia per la collettività, sia per i carichi di lavoro che gravano sugli operatori del 118. Da mesi denunciamo la grave carenza di Medici al 118; gli interventi di soccorso dell’ambulanza, se privi di Medico, rischiano di trasformarsi in un grave pericolo sia per il paziente, che per l’Infermiere di turno, chiamato ad assumersi responsabilità che non gli competono. Abbiamo più volte sollecitato il Dott. Riccardo Borselli, Direttore Responsabile del SUEM 118 dell’ASP, a rimettere nella piena operatività del 118 i Medici che sono stati dirottati ad altre attività; gli abbiamo chiesto altresì di revocare quello sciagurato protocollo che distoglie risorse umane al principale servizio d’emergenza dell’ASP. Finora, però, da Borselli non abbiamo ottenuto nessuna risposta. Nel frattempo, alcuni Medici del 118 continuano a fare altro, e il protocollo che regala all’Azienda Ospedaliera l’attività sanitaria pagata dall’ASP, rimane tuttora in piedi. Pochi giorni fa è successo ancora una volta che un’ambulanza, stavolta proveniente da Castrovillari, abbia dovuto passare alcune ore del proprio prezioso tempo, per svolgere presso l’Ospedale cosentino quel servizio che non compete al Personale dell’ASP, ma che gli è imposto da un insensato protocollo. Nel frattempo, la postazione del 118 di Castrovillari è rimasta sfornita di ambulanza. La FP CGIL Comprensoriale chiederà un urgente incontro al Commissario Straordinario dell’ASP, per restituire al SUEM 118 quella dignità e quell’efficienza di primo intervento, che rischia di perdere, tra inadempienze, protocolli e troppi silenzi; e anche per mettere in sicurezza il personale sanitario che presta soccorso senza l’accompagnamento del Medico, esponendosi a un rischio che non gli appartiene.
Vincenzo Casciaro, segretario generale Funzione Pubblica CGIL Pollino Sibaritide Tirreno
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COMUNICATO STAMPA
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