Covid 19: Secondo la Fondazione Gimbe per la Calabria la terza ondata è inevitabile |
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Nelle ultime tre settimane il rapporto tra casi positivi e tamponi è salito. E da giorni ha una media superiore al 10%. Per questo l’allerta sulla regione resta alta |
domenica 10 gennaio 2021 19:16 |
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L’allarme è arrivato nei giorni scorsi e da più parti. Da versanti tecnici e politici. Tutti danno per scontato l’arrivo della terza ondata dell’emergenza Covid. Lo ha fatto, per prima, la Fondazione Gimbe, basandosi sull’analisi dei dati ufficiali comunicati dal ministero della Salute. La pandemia non decelera e i prossimi mesi saranno decisivi. Nei numeri, gli esperti vedono l’ombra minacciosa della terza ondata. Così l’Ansa riportava la segnalazione preoccupata lo scorso 7 gennaio: «I dati del ministero della Salute indicano che rispetto al giorno precedente i nuovi casi sono stati 18.020, per un totale di 2.220.361 dall’inizio dell’emergenza. I tamponi eseguiti in 24 ore sono stati 121.275, oltre 57.000 in meno rispetto al giorno precedente, e il tasso di positività, risultato del rapporto fra casi positivi e tamponi, sale così al 14,8%, dopo che nei due giorni precedenti sembrava essersi attestato all’11,3%». La crescita nel rapporto tra soggetti infetti e test è una delle spie più preoccupanti in questa fase. Quando questo dato cresce significa che il “controllo” dell’epidemia si fa più complicato, cioè i casi aumentano e mettono a dura prova il sistema di tracciamento dei contatti. Il trend, se si analizzano le ultime settimane, si mostra in crescita anche in Calabria: il 26 supera per la prima volta il 15%, poi il trend (con alcune singolarità come il 22% del 27 dicembre e il 6,93% del 5 gennaio) mostra una progressione che si mantiene su valori medi rispetto ai quali la soglia di attenzione deve essere mantenuta alta. Questo, assieme a un indice di trasmissibilità che ha superato la soglia critica, ha lasciato la Calabria in “zona arancione”.
CASI POSITIVI/TAMPONI: IL TREND NELLE ULTIME TRE SETTIMANE
domenica 10 gennaio: 409 casi, 2924 tamponi —-> 13,98% sabato 9 gennaio: 423 casi, 3108 tamponi ——> 13,61% venerdì, 8 gennaio: 355 casi, 2404 tamponi —-> 14,76% giovedì 7 gennaio: 361 casi, 1910 tamponi ——> 18,9% mercoledì 6 gennaio: 398 casi, 2956 tamponi ——> 13,46% martedì 5 gennaio: 177 casi, 2553 tamponi ——> 6,93% lunedì 4 gennaio: 221 casi, 1554 tamponi ——> 14,22% domenica 3 gennaio: 150 casi, 1546 tamponi ——> 9,7% sabato 2 gennaio: 175 casi, 1063 tamponi ——> 16,46% venerdì 1 gennaio: 345 casi, 1903 tamponi ——> 18,12% giovedì 31 dicembre: 402 casi, 3146 tamponi ——> 12,77% mercoledì 30 dicembre: 449 casi, 3217 tamponi ——> 13,95% martedì 29 dicembre: 163 casi, 2808 tamponi ——> 5,80% lunedì 28 dicembre: 212 casi, 1516 tamponi ——> 13,98% domenica 27 dicembre: 179 casi, 805 tamponi ——> 22,23% sabato 26 dicembre: 237 casi, 1512 tamponi ——> 15,67% venerdì 25 dicembre: 257 casi, 2203 tamponi ——> 11,66% giovedì 24 dicembre: 244 casi, 3314 tamponi ——> 7,36% mercoledì 23 dicembre: 284 casi, 3505 tamponi ——> 8,10% martedì 22 dicembre: 232 casi, 2845 tamponi ——> 8,15% lunedì 21 dicembre: 110 casi, 1397 tamponi ——> 7,87% domenica 20 dicembre: 224 casi, 1926 tamponi ——> 11,63%
«Si intravede l’inizio della terza ondata», scrive la Fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale (29 dicembre -5 gennaio 2021), rilevando che sta avvenendo «l’inversione della curva dei nuovi casi, dopo sei settimane consecutive di calo». I numeri sono tutt’altro che incoraggianti anche per Massimo Galli, direttore di Malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano: «Mi auguro che non ci si debba trovare in una situazione simile a quella di due mesi fa. Ma i numeri – ha detto – non sono per niente rassicuranti». Stesso parere ha espresso Antonio Belcastro, responsabile dell’emergenza Covid in Calabria, rilevando che l’andamento dell’epidemia sconsiglia la ripresa dell’attività scolastica (e in effetti la Regione l’ha sospesa ma poi il Tar ha stoppato l’ordinanza firmata dal governatore reggente Spirlì): «Speravamo che la terza ondata non arrivasse ma a questo punto e con questi numeri, ritengo al contrario arriverà prima di quanto pensassimo. Siamo lontani dalla soglia di allerta riguardo all’occupazione dei posti letto ma stiamo attuando dei comportamenti che mi preoccupano».
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COMUNICATO STAMPA
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