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Correva l’anno ... a cura di Giovanni Scorzafave: 1930 Corigliano in lutto
La morte di Michele Bianchi, ministro dei Lavori Pubblici
 sabato 25 luglio 2020 17:54
Correva l’anno ... a cura di Giovanni Scorzafave: 1930 Corigliano in lutto “Il Popolano” n. 4 del 15 febbraio 1930 dedicava quasi tutto il suo spazio alla morte di Michele Bianchi, ministro dei Lavori Pubblici. Nato il 1882 in un paesino della provincia di Cosenza, Belmonte Calabro, era stato redattore capo de “Il Popolo d’Italia”, partecipando alla fondazione dei “Fasci Italiani di Combattimento”, diventando, in seguito, primo segretario nazionale del Partito Nazionale Fascista. Nel terzo decennio del Novecento aveva ricoperto incarichi pubblici importanti.
Così, nella rubrica “Cose Nostre” si leggeva: “Alle ore 13 del giorno 4 corrente, una grave notizia si divulgò per tutta la città: S.E. Michele Bianchi, il ministro dei LL. PP., il grande figlio della Calabria, era morto!!...
Purtroppo la brutta nuova era vera, e poco dopo ci venne confermata dall’esposizione delle bandiere abbrunate in tutti gli uffici pubblici. Subito tutti i negozi si chiusero in segno di lutto... La mattina dopo numerosi manifesti del Podestà e del Segretario Politico, listati a lutto, coprivano le cantonate della nostra città. Giunta l’ora indicata dai manifestanti, fin dalle ore 10 del giorno 5, la Piazza Vittorio Emanuele e l’attigua Piazzetta Guido Compagna erano gremite di popolo. Alle 11 si formò il corteo. Precedevano le scuole elementari femminili, poi quelle maschili, coi gagliardetti e i rispettivi insegnanti. Venivano poi le Piccole Italiane i Balilla, gli Avanguardisti. Seguivano gli alunni esterni del Ginnasio, poi i convittori con gli istitutori e gli insegnanti, con la bandiera. Indi venivano: la milizia, il V. Podestà con tutti gli impiegati e il gonfalone; i combattenti; il Dopolavoro con i loro gagliardetti; l’arma dei RR. CC. E poi un fitto stuolo d popolo. Si entrò nella chiesa di S. Francesco tutta parata a lutto, ove nel centro sorgeva un magnifico catafalco, al lato del quale, tutta ornata di fiori, era stata collocata una grande fotografia del caro scomparso. Si cantò prima un breve notturno e poi si celebrò la messa di requie. Dopo ciò il corteo si è sciolto.”



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