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Corigliano-Rossano: Sarà l’avv. Ettore Zagarese a difendere il coriglianese arrestato a Vipiteno per doga
Il 53enne era stato sorpreso dalla Guardia di Finanza con 33 kg di droga
 domenica 12 luglio 2020 11:49
Corigliano-Rossano: Sarà l’avv. Ettore Zagarese a difendere il coriglianese arrestato a Vipiteno per doga Sarà lo studio dell’avvocato Ettore Zagarese a difendere il coriglianese di 53 anni arrestato per spaccio, dalla Guardia di Finanza di Bressanone, lo scorso 13 giugno 2020. L’uomo, ora detenuto presso il carcere di Bolzano in attesa di giudizio, trasportava, nella sua auto, 30 panetti di una sostanza che dalle prime analisi parrebbe essere cocaina. Insieme alla presunta sostanza stupefacente sono stati sequestrati anche circa 1000 euro in contanti. I panetti erano trasportati su un’auto, di rientro dall’estero, che le fiamme gialle hanno fermato alla barriera autostradale di Vipiteno, per un controllo. Esaminata all’interno di una struttura allestita di recente presso l’area autostradale di Vipiteno proprio per facilitare i controlli di questo tipo, l’auto, una Fiat 500X, ha rivelato una sofisticata dotazione per il trasporto di merce illecita. Nello spazio normalmente riservato alla ruota di scorta era stato ricavato un vano nascosto chiuso da un pannello metallico tappezzato come il resto del vano bagagli. Il pannello si apriva mediante un sistema elettromeccanico attivato dal pulsante del tergilunotto. Il presunto valore della sostanza sequestrata, dal peso di circa 33 chili, si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di euro. Il penalista ha dichiarato: “Ho accettato l’incarico per alcune ragioni: la prima è che mi piace cimentarmi in casi difficili, inoltre troppo spesso quello che emerge da una prima lettura degli atti non trova poi conferma negli esiti processuali. In secondo luogo perché ho mal digerito le esternazioni che sono seguite alla notizia del caso. Si è arrivati a parlare del “Pablo Escobar“ della Calabria, un epiteto che sembra più legato al sensazionalismo delle serie tv e che sembra mostrare invece una mancata conoscenza della realtà sottesa ai mega traffici di stupefacenti. Ultimo motivo, ma altrettanto grave, si getta fango su un uomo che ancora deve essere giudicato e che sino ad oggi è del tutto incensurato e purtroppo, di riflesso, lo si getta sulla sua famiglia notoriamente composta da persone perbene e stimate per le loro capacità lavorative ed imprenditoriali“.
    COMUNICATO STAMPA
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