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Corigliano-Rossano: La nostra terra non sarà prigione per nuovi schiavi
Sostegno a Magistratura e solidarietà a vittime. Stasi:vera sfida resta quella culturale
 sabato 13 giugno 2020 15:34
Corigliano-Rossano: La nostra terra non sarà prigione per nuovi schiavi La fotografia che ci ha restituito l’ultima inchiesta della magistratura (operazione Demetra sul caporalato) su un fenomeno che sicuramente conoscevamo e che combattiamo da sempre, squarcia ogni ultimo velo di ipocrisia e di indifferenza. La violenza dei comportamenti denunciati, la gravità dei soprusi, dei maltrattamenti ed in generale della cancellazione scientifica e sistematica della dignità delle persone e dei lavoratori, sommata alla disinvolta Barbarie del linguaggio emersa dalle intercettazioni, non lasciano alcuno spazio di ulteriore interpretazione: siamo di fronte a forme di nuova schiavitù che come tali vanno definite, denunciate e contrastate a tutti i livelli perché insieme alla battaglia di diritto la vera sfida da vincere resta quella culturale. È quanto dichiara il Sindaco Flavio Stasi esprimendo a nome dell’Amministrazione Comunale plauso nei confronti dell’azione della magistratura e tutta l’umana solidarietà e vicinanza nei confronti di tutte le vittime di violenze contro i diritti fondamentali di ogni persona che pensavamo appartenessero a momenti bui della storia che ritenevamo definitivamente superati dalle conquiste di civiltà e di diritto. Pur nel rispetto – prosegue il Primo Cittadino - delle garanzie riconosciute dal nostro ordinamento a quanti sono coinvolti in questa inchiesta della magistratura, come Amministrazione Comunale, condanniamo senza se e senza ma, quanti hanno pensato o pensano – conclude Stasi - che la nostra terra possa diventare nei nostri campi, nella indifferenza e nell’omertà, la prigione dei nuovi schiavi del 21esimo secolo.
    COMUNICATO STAMPA
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#stasi e il caporalato
 
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