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Corigliano-Rossano: Sanità, ripartire da aziende sanitarie locali
Stasi “Direzione opposta a proposta di legge, bisogna ammettere che è fallito il sistema Asp“
 martedì 9 giugno 2020 14:46
Corigliano-Rossano: Sanità, ripartire da aziende sanitarie locali Ben venga l’idea di rivedere l’organizzazione sanitaria regionale, ma serve andare nella direzione esattamente opposta a quella indicata dalla proposta di legge a firma di alcuni consiglieri regionali.
È quanto dichiara Flavio Stasi, Sindaco di Corigliano-Rossano e presidente della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Cosenza, per il quale rispetto all’emergenza sanitaria, priorità delle priorità nella nostra regione, continuare a parlare di mera razionalizzazione, senza prendere in alcuna considerazione la quantità e la qualità delle effettive prestazioni erogate, significa non soltanto non risolvere il problema ma – scandisce – esasperarlo. Nessuno – continua – dovrebbe più avere dubbi di nessuna natura sul fallimento conclamato e certificato della soppressione delle aziende sanitarie locali e dell’accorpamento scriteriato ed illogico in poche aziende sanitarie provinciali: non soltanto, infatti, si è ulteriormente aggravata l’inadeguatezza dell’offerta sanitaria regionale, ma abbiamo assistito ad una e vera implosione del complessivo sistema gestionale della sanità a livello centrale e periferico con i risultati impietosi che sono purtroppo sotto gli occhi di tutti. Oggi – aggiunge – è diventato addirittura miracoloso avere una governance stabile, privilegio di cui l’azienda sanitaria più grande della regione, visti anche gli accadimenti degli ultimi giorni, non può godere. Ed avere aziende sanitarie senza governance significa inevitabilmente procedimenti bloccati, lavori fermi, burocrazie immobili, organi senza indirizzo e senza prospettive. Serve urgentemente, quindi, una governance stabile per l’Azienda Sanitaria di Cosenza e contestualmente bisogna avere il coraggio di dire che si è sbagliato ad andare nella direzione dell’accentramento, creando elefanti amministrativi che non riescono ad offrire un buon servizio ai calabresi. Su questi temi – va avanti – i sindaci devono essere coinvolti prioritariamente. Bisogna ridisegnare l’organizzazione sanitaria ripartendo – conclude Stasi – dalla funzione e dagli obiettivi che erano stati attribuiti alle aziende sanitarie locali (asl), facendo diventare quello strumento di governo di prossimità della sanità il punto di partenza per un riordino efficace ed efficiente della rete sanitaria periferica con un obiettivo che per noi era e resta fondamentale e superiore a quello della mera e troppo spesso solo teorica razionalizzazione dei costi: la tutela del diritto alla salute per tutti.
    COMUNICATO STAMPA
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