Sapia (M5S) ed altri parlamentari presentano interrogazione dove sollevano dubbi sulla legittimità del Commissario Asp Zuccatelli |
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La nomina di Zuccatelli è avvenuta in palese contrasto con le norme del cosiddetto “decreto Calabria” |
mercoledì 20 maggio 2020 13:18 |
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I dubbi sulla legittimità della nomina di Giuseppe Zuccatelli a Commissario dell’Asp di Cosenza sono al centro di un’interrogazione parlamentare presentata da Francesco Sapia alla camera e di Laura Granato al Senato, entrambi del M5s, e indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza. L’interrogazione è stata firmata anche dai deputati Elisabetta Barbuto, Giuseppe d’Ippolito, Francesco Forciniti, Paolo Parentela e Riccardo Tucci. Nella interrogazione si legge che: «La nomina di Zuccatelli è avvenuta in palese contrasto con le norme del cosiddetto “decreto Calabria”, per come convertito in legge, che, seppure ammette che si possa nominare un unico commissario per più aziende del servizio sanitario regionale, prevede in ogni caso una specifica procedura, richiedente, tra l’altro, una non facoltativa deliberazione del Consiglio dei Ministri e un decreto finale del Ministro della salute per l’assegnazione dell’incarico commissariale, altrimenti assicurando l’ordinaria gestione dell’ente, come peraltro già avvenuto nell’azienda in predicato, in situazioni di sopraggiunta mancanza dei vertici direzionali. Non appare esserci dubbio, stando alle norme di specie, che la nomina di Giuseppe Zuccatelli, oltretutto insieme commissario straordinario dell’Ao e dell’Aou di Catanzaro, sia illegittima, il che inficia tutti gli atti adottati dal medesimo nella veste di responsabile legale dell’Asp di Cosenza, non soltanto quelli relativi all’attribuzione di incarichi a soggetti esterni provenienti da Agenas e di responsabilità dirigenziali a vincitori di procedure concorsuali caratterizzate da potenziali vizi nella fase di completamento». A Sapia, non sfugge la rinuncia al compenso. L’esponente del Movimento 5 Stelle vede due facce di una stessa medaglia: «Possiamo ritenerla una apprezzabile scelta morale ma anche come un elemento di consapevolezza della illegittimità della sua nomina». Passato un anno dalla conversione in legge del “Decreto Calabria” alla regione spetta la possibilità di avviare le procedure per nominare i direttori generali e superare così la fase di commissariamento. Nella parte finale dell’interrogazione parlamentare, si chiede anche che: «Si intervenga con un nuovo decreto legge che consenta di evitare confusioni per tutelare effettivamente la salute dei residenti in Calabria».
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COMUNICATO STAMPA
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