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Corigliano-Rossano: Pd “Rischio per la salute pubblica per l’interruzione di servizi sanitari essenziali“
Lo stato della sanità pubblica, già molto precario, in questi giorni rischia di aggravarsi.
 giovedì 7 maggio 2020 16:13
Corigliano-Rossano: Pd “Rischio per la salute pubblica per l’interruzione di servizi sanitari essenziali“ Lo stato della sanità pubblica, già molto precario, in questi giorni rischia di aggravarsi.
Preoccupa la notizia apparsa sulla stampa locale per il pericolo di chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Rossano e l’avvio delle procedure di sospensione delle attività dell’emergenza stante la difficoltà nella continuità delle turnazioni, per essere stati sottratti dal servizio due medici e distaccati presso l’istituendo polo Covid-19. La decisione di costituire un polo Covid-19 nell’ambito del presidio sanitario Rossanese sarebbe dovuto avvenire con nuovo personale aggiuntivo, senza attingere dalle professionalità impegnate a far funzionare i servizi sanitari dei reparti esistenti, già sotto organico. La delibera n.379 dell’8.4.2020, di istituzione di individuazione del Presidio Ospedaliero di Rossano per l’emergenza con attività di pneumologia dedicata Covid-19 per l’area Jonica Cosentina, ha previsto l’aggiunta ai preesistenti n.4 posti letto di Terapia intensiva generale ulteriori n. 36 posti letto, di cui n.10 per pneumologia, n. 10 per intensiva respiratoria e semintensiva, n. 10 di riabilitazione cardio-respiratoria e n. 6 di terapia intensiva generale. Con la stessa delibera si precisa che i suddetti posti individuati per l’emergenza Covid-19 dovranno essere inseriti nella futura organizzazione aziendale. L’aumento di posti letto cosi dedicati non può ovviamente prescindere dall’assegnazione di altrettanto personale medico specializzato ed infermieristico, oltre che la realizzazione del polo Covid-10 avvenga in tutta sicurezza, evitando rischi di diffusione del virus. Tuttavia le notizie sopravvenute, riguardanti anche altri servizi sanitari, come l’avvenuto trasferimento altresì di medici assegnati alla pneumologia Covid dalla Cardiologia-UTIC, non sono affatto rassicuranti, in quanto così procedendo si mette a rischio la continuità del servizio necessario del pronto soccorso e si depotenziano i servizi sanitari esistenti. Ad inizio dicembre 2019 è stata chiusa la Cardiologia-UTIC del PO di Rossano per urgenti lavori di ristrutturazione, e i pazienti necessitanti della terapia cardiologica devono essere trasferiti a Castrovillari, Belvedere, Cosenza, ecc. Successivamente, il 23 marzo 2020, sono stati aperti i soli posti di degenza cardiologica al 4° piano del PO di Rossano. A lavori conclusi, con i letti di terapia intensiva cardiologica arrivati è stata effettuata una modifica dei locali per ospitare la pneumologia Covid-19 (10 posti letto di pneumologia Covid dedicata, 10 posti letto di terapia intensiva e sub intensiva respiratoria e 10 posti letto di riabilitazione cardiorespiratoria). Siamo preoccupati per le criticità come conseguenza degli spostamenti dei medici assegnati alla pneumologia Covid provenienti dal Pronto Soccorso e dalla Cardiologia-UTIC. Il Pronto Soccorso, con due medici in meno, non potrà assicurare le turnazioni nei due Presidi Ospedalieri di Corigliano-Rossano. La Cardiologia-UTIC, già con organico ridotto, con due medici in meno non potrà effettuare tutte le prestazioni (ricoveri, ambulatori, consulenze su pazienti degenti negli altri reparti, telecardiologia con refertazioni e consulenze per la rete SCA -Sindrome Coronarica Acuta) in numero adeguato alle richieste. Si rischia la chiusura dell’ambulatorio di ecocardiografia transesofagea per pazienti ricoverati o ambulatoriali, in quanto l’unico cardiologo che effettua tale servizio sarà impegnato in pneumologia. La provvisoria chiusura dell’UTIC rischia di diventare definitiva! Il servizio UTIC serve un bacino di utenza di 150.000 abitanti, tutte le sindromi coronariche acute, anche quelle che non devono o non possono più essere sottoposte a procedure invasive, dovranno essere trasferite negli altri presidi ospedalieri della provincia o della regione. Gli altri pochi reparti del PO rischiano altre criticità legate al fatto che si allungherebbero i tempi per avere consulenze, ecocardiogrammi, ecc. Per dare solo il senso dell’importanza della specializzazione ed esperienza nel settore specifico si esemplificano le attività del pneumologo, ossia “il trattamento di pazienti con polmoniti gravi ricoverati in pneumologia ed il personale sanitario delle pneumologie è particolarmente esperto nel trattamento dei pazienti con patologie infettive respiratorie (TBC, polmoniti causate da batteri multi resistenti, ecc.). Con solo 5 medici non si potrà gestire un reparto con tanti posti di degenza ordinaria e di degenza intensiva e sub intensiva. Infatti i requisiti minimi di personale medico sono per la pneumologia degenza ordinaria (modulo da 1 a 20 letti) di 6 medici, per la pneumologia intensiva e sub intensiva (modulo da 1 a 20 letti) di 10 medici.
Gli spazi per accedere alla pneumologia Covid, all’UOC di Nefrologia e Dialisi, alle cucine, sono molto angusti, rischiandosi il contatto ravvicinato tra personale sanitario ed addetti. Non è dato sapere come il paziente Covid-19 arriverà in pneumologia, come si sposterà per effettuare le TC polmonari di controllo (successive al ricovero), ecc. Se gli spostamenti dovessero avvenire utilizzando gli stessi percorsi del personale che accede ai suddetti reparti, già altamente contagiosi perché chiusi senza ricambi di aria (aspirazione con filtri), avremmo un serio rischio. La costituzione del polo Covid-19 deve avvenire nel rispetto rigoroso delle disposizioni contenute nella Circolare del Ministro della Sanità del 25.3.2020, che impone di distinguere nettamente i percorsi assistenziali.
Il Ministero ha precisato che bisogna sospendere le attività ordinarie ospedaliere laddove è operante il polo Covid-19, eccetto i ricoveri non procrastinabili come quelli in regime di urgenza, quelli elettivi oncologici. Specificamente per il Pronto Soccorso, devono essere seguite le linee guida: – tutti i pronto soccorso devono prevedere specifici percorsi di pre-triage per l’individuazione tempestiva dei pazienti sospetti positivi al Covid-19 per indirizzarli verso percorsi specifici evitando il più possibile le contaminazioni, sia tra chi è in attesa di diagnosi sia intraospedaliere da parte di soggetti affetti da patologie acute ma a rischio di essere Covid-19 positivi non ancora diagnosticati.
Allo stato, stante le non rassicuranti notizie che pervengono in ordine sia al rispetto di tali disposizioni che al rischio di sospensione di servizi essenziali esistenti, come quello del pronto soccorso e della cardiologia UTIC, chiediamo al Commissario straordinario Dr. Zuccatelli, al Dirigente sanitario Dr. Carino e al Sindaco di Rossano Stasi, quale autorità sanitaria locale e garante della salute pubblica, di verificare lo stato di realizzazione, la sicurezza e l’idoneità funzionale del polo Covid-19, in particolare di dare rassicurazioni se sono stati adottati le misure di cui alle disposizioni della richiamata circolare ministeriale, nonché di procedere all’immediato ripristino della funzionalità del pronto soccorso e dell’UOC di cardiologia ed UTIC, garantendo ai cittadini i servizi essenziali.
La situazione, allo stato, rimane molto preoccupante, tale che, se non dovesse essere immediatamente ripristinata e sanata, verrebbe a configurasi l’interruzione di pubblico ed essenziale servizio, con grave rischio per la salute pubblica della nostra comunità.

Partito Democratico Corigliano-Rossano


    COMUNICATO STAMPA
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