Corigliano-Rossano. Gallina (Cra): “Lo strabismo dello spoke“ |
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I nodi vengono al pettine! |
giovedì 23 aprile 2020 17:03 |
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L’Articolo pubblicato dalla Gazzetta del Sud di oggi dove si afferma che “il Guido Compagna sparisce dalla geografia sanitaria “ mette allo scoperto quelle che sono le vere intenzioni della dirigenza dell’ASP e dei vari Commissari: Cancellare l’Ospedale di Corigliano. Visto il feeling che risulta esserci tra questi soggetti ed questa Amministrazione Comunale, la domanda, come direbbe qualcuno, sorge spontanea: Ma ai consiglieri comunali di origine coriglianese ed intendo dire sia anagrafica che elettorale, questa situazione sta bene? Quindi lo sapevano già quando si sono candidati che avrebbero contribuito alla cancellazione dell’ospedale che le loro famiglie di origine hanno con orgoglio contribuito a “costruire” e che per generazioni è stato il riferimento alla sanità coriglianese e del territorio della Sibaritide? E quindi conseguentemente erano a conoscenza che l’obiettivo di questa Amministrazione fosse quello di elevare l’ospedale Giannettasio di Rossano ad ospedale unico della Sibaritide, sulle ceneri del Compagna e pur tuttavia hanno chiesto il voto dei coriglianesi? Non si tratta di una grande vigliaccata? Perché non si muove nemmeno un dito da parte di nessun consigliere di maggioranza ed opposizione in difesa di questo nostro ospedale che pure sotto il profilo strutturale e distributivo fa arrossire di rabbia e di vergogna il Giannettasio, e sfido qualunque Commissario a dimostrare il contrario! Questo silenzio politico ed istituzionale è semplicemente vergognoso! Cosa fanno questi politici oltre che incensare l’amministrazione da una parte e dormire i sonni dell’incoscienza dall’opposizione? Non sentono nemmeno lontanamente la necessità di opporsi alla distruzione dell’asseto del servizio sanitario Coriglianese? Hanno paura di essere tacciati di essere contro la fusione? E sì perché basta semplicemente sollevare un’obiezione o sostenere minimamente un’idea critica all’idea dominante del riassetto di implementazione organizzativo e strutturale dell’area Rossanese per essere annoverati nel numero dei “secessionisti”, “scissionisti” ed idealisti contrari alla fusione! Intanto tutto va e si materializza in quella direzione! Il centro Covid perché non proporlo a Corigliano allora? Visto che lo si sta svuotando? No! si aggiunge funzione a funzione si ristruttura il Pronto Soccorso, si aggiungono posti letto, si richiedono nuove funzioni e si detengono persino reparti che sono solo sulla carta pur di averle, mentre a Corigliano reparti funzionanti e completi sia come prestazione di servizi che di personale vengono impunemente smantellati come chirurgia, neurologia, ortopedia, addirittura il Pronto Soccorso!e tanti altri che non sto qui ad elencare per carità di patria, eppure erano reparti che da anni tutto il comprensorio riconosceva come efficienti e necessari sono stati completamente smantellati! Quale sia la logica? Qual’è il piano sanitario al quale si risponde? A chi rispondono questi commissari per il rientro finanziario, così facendo? Ed ora che Amministrazione e Commissari hanno trovato una comunità d’intenti quale potrebbe essere se non quella della desertificazione dei servizi di Corigliano a favore della primazia dell’altra metà del ... territorio!
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Mario Gallina
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