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Corigliano-Rossano: Il punto sull’emergenza covid-19 in città del sindaco Stasi
Non ci sono nuovi contagi. Martedì videoconferenza con i sindaci delle città in cui ci sono ospedali chiusi
 domenica 19 aprile 2020 14:40
Corigliano-Rossano: Il punto sull’emergenza covid-19 in città del sindaco Stasi Le informazioni sull’andamento dell’emergenza coronavirus in città, come di consueto, vengono date dal sindaco, Flavio Stasi, nel messaggio serale sulla propria pagina face book. Ecco cosa ha scritto ieri sera il sindaco: Buonasera concittadini. Scusate se è tardi, sarò molto sintetico. Anche oggi è un giorno da #ZeroContagi. Anche oggi abbiamo fatto un altro piccolo passo verso la normalità. Sembra che sia tutto fermo all’11 marzo, all’inizio del lockdown, a quella famosa conferenza stampa del presidente del Consiglio ed invece non è così. In quel momento eravamo lontani, lontanissimi dall’uscita del tunnel, ora non più. Come avete visto, come registriamo anche in queste ore in altri territori, basta poco per sbagliare e tornare indietro, basta una distrazione, un errore, una fesseria. La nostra città ha attraversato momenti difficili, in cui sera dopo sera ero costretto a comunicare nuovi casi positivi, una sera addirittura dieci. Abbiamo fatto sacrifici nelle scorse settimane, ne stiamo tuttora facendo, ma stiamo raccogliendo ora i risultati di quei sacrifici. Non siamo ancora usciti dal campo minato, la Calabria non è ancora uscita dal campo minato, anche i focolai che scoppiano di tanto in tanto ci dimostrano come non possiamo permetterci distrazioni, questo virus non ce le perdonerebbe, ma dobbiamo continuare a resistere consapevoli del fatto che i nostri sacrifici stanno servendo. Nell’ospedale, oltre alla Tac per la quale i lavori sono già iniziati, oggi sono arrivati i letti “speciali”, quelli di terapia sub-intensiva. Mentre fuori si discute, la visione di queste attrezzature che dovrebbero essere normali in qualsiasi ospedale che si rispetti, ha suscitato in me ricordi che probabilmente accomunano molti concittadini. Ricordi di persone vicine che, a centinaia di chilometri di distanza da qui, ho visto soffrire e rinascere proprio su questo tipo di letti. C’è ancora tanto da fare, tantissimo: tanto da rivendicare e da riorganizzare, ma anche tanto da lavorare e da dimostrare. Ma vorrei avere sempre il problema di discutere di qualcosa che arriva e non di ciò che portano via. A proposito di rivendicazioni, continuiamo a lavorare per chiedere l’allestimento di un laboratorio in grado di processare i tamponi nello Spoke. Si tratta di un’esigenza imprescindibile, sulla quale oggi ho coinvolto anche la governance sanitaria regionale, e continuo a credere che quello di attrezzare delle strutture in grado di avere esiti degli esami per il coronavirus in tempi rapidi sia l’unica strada possibile, non soltanto per non trasformare i nostri pronto soccorso in sale d’attesa, non solo per fare i tamponi con urgenza nelle case per anziani, ma anche per iniziare un serio screening della popolazione. Spero di avere risposte nelle prossime ore ed invito tutti a lavorare, uniti, in questa direzione. Infine qualcuno si è stupito della scelta di non sottoscrivere documenti per la riapertura di singoli ospedali. Ho sempre creduto che la riapertura di tutti gli ospedali di frontiera della provincia, considerate le caratteristiche del nostro territorio, sia fondamentale per poter sgravare gli Spoke e dare risposte immediate alla popolazione, ovviamente senza creare ospedali-fotocopia. Per questo, piuttosto che firmare documenti condivisibili ma che rischiano di aggiungersi ad una pila di centinaia di carte impolverate, ho preferito impegnarmi apertamente per l’idea di provare ad unire i territori e costruire insieme una proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera, a partire da quella ionica. Per questa ragione martedì prossimo faremo un incontro (in videoconferenza) con i sindaci delle città in cui ci sono ospedali chiusi. Solo uniti possiamo ottenere grandi cose. Non è semplice, ma credo che nei momenti di difficoltà la nostra comunità unita sia in grado di dimostrare tutta la sua forza, ed è con quella forza che ripartiremo. Ora quella forza ci serve per resistere, per non cadere nella trappola del nemico invisibile, per fare in modo che quel momento, quello della ripartenza, arrivi presto.

Il Sindaco Flavio Stasi
    COMUNICATO STAMPA
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