Corigliano-Rossano. Pesca e polemiche |
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Il fermo della pesca sta mettendo ulteriormente in ginocchio i pescatori. Non mancano le polemiche |
giovedì 9 aprile 2020 13:26 |
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Il fermo conseguente all’emergenza sanitaria in corso può essere un periodo utile di riflessione e programmazione per il settore della pesca. Quella di Schiavonea è la flotta peschereccia tra le più attive del meridione, con una discreta rappresentanza anche di piccoli pescatori. Una categoria che rischia di scomparire sotto i colpi di una corsa al profitto, che potrebbe portare all’esclusione dal mercato, sempre più concorrenziale. A pesare sono anche le limitazioni delle disposizioni europee. “A Bruxelles- spiegano infatti i pescatori- emanano le leggi senza tenere conto delle realtà territoriali. Sono lontani anni luce da questo territorio”. Troppe le limitazioni, ritengono, che rischiano di far scomparire la piccola pesca, che invece deve essere vista come valore aggiunto alla flotta di pescherecci che alimentano, economicamente, il settore ittico. E qui entrano in gioco anche le problematiche legate alla mancanza di rappresentanze adeguate che possano fare sviluppare il settore, che dovrebbe essere visto di forte complementarietà. Ma il rischio, temono i pescatori, potrebbe essere la scomparsa dei pescatori artigianali. A Schiavonea la tradizione della pesca è antica e molto sentita. Un lavoro duro fatto di notti passate in mare, che ha visto negli ultimi decenni un allontanamento delle nuove generazioni. Fare il pescatore è anche essere un imprenditore che punta, nell’espletamento della sua attività, a produrre un profitto, che per questa categoria è sempre incerto. L’ emergenza sanitaria sta pensando fortemente su tutta la categoria, che ha subito una forte frenata. Non mancano le critiche verso l’assessore al settore, Claudio Malavolta, ritenuto “Incompetente e fantasma”. Un pensiero che mario Martilotti, vice presidente dell’associazione Schiavonea e Sant’ Angelo puliti, affida ai social. “In questi nove mesi di amministrazione, l’assessore fantasma non è stato capace di portare avanti la realizzazione del progetto della Vendita diretta km0 del pesce per i pescatori”. La polemica nasce dalla decisione di chiudere il mercato ittico, per rispettare le regolamentazioni ministeriali per il contenimento del contagio del Corona Virus e che ha , di conseguenza, determinato una brusca frenata al settore. “In questo momento di crisi la cessione diretta al consumatore sarebbe stata un’opportunità di reddito da incoraggiare e un grande aiuto per i nostri pescatori, oggi in grande difficoltà”. La tesi portata avanti dai pescatori è che “questo passaggio diretto dal produttore al consumatore, avrebbe assicurato l’approvvigionamento del pesce fresco di giornata a costo contenuto per i consumatori”. Una possibilità non avallata da Malavolta.
Antonella Balestrieri
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Fonte: Gazzetta del Sud
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