Corigliano-Rossano: Le disposizioni del Vescovo Satriano in vista delle celebrazioni pasquali |
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Il presule nella giornata di ieri ha firmato un apposito decreto |
domenica 29 marzo 2020 16:54 |
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Monsignor Giuseppe Satriano, Vescovo di Rossano-Cariati, in vista delle celebrazioni previste per la Santa Pasqua, tenuto conto che tutta la nostra Nazione sta vivendo una fase di particolare emergenza a causa del coronavirus, ha emanato ieri, sabato 28 marzo, un decreto con il quale stabilisce le modalità di svolgimento delle celebrazioni della Pasqua del Signore. Qui di seguito si riporta il testo integrale del documento. Carissimi sacerdoti, religiosi e religiose,fedeli tutti, stiamo vivendo un tempo quaresimale intenso e doloroso. Ci accingiamo a celebrare i riti della Pasqua, mistero centrale della nostra fede e tempo di grazia per ogni uomo che si apre con fiducia all’amore di Dio. Facendo tesoro del discernimento di Chiesa, a cui ho attinto in questi giorni, desidero comunicarvi quanto deciso per le celebrazioni della Settimana Santa, alla luce delle ultime disposizioni del Governo e delle realtà ecclesiali sinora pervenute. VISTO • il Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, promulgato in data 25 marzo u.s., contenente le disposizioni per la celebrazione della Settimana Santa; • gli orientamenti che la Conferenza Episcopale Italiana ha successivamente pubblicato per la stessa Settimana, in sintonia con le disposizioni della Congregazione, sopra menzionate; • la nota del Ministero dell’Interno in data 27 marzo 2020, a firma del Capo del Dipartimento Michele Di Bari, in risposta alla Conferenza Episcopale Italiana e ai suoi “Quesiti in ordine alle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Esigenze determinate dall’esercizio della libertà di culto “;
e poiché risulta necessario avvertire i fedeli degli orari delle celebrazioni , per favorire la possibilità di unirsi spiritualmente alle stesse dalle proprie abitazioni e, eventualmente, partecipare tramite i mezzi di comunicazione telematica in diretta e non differita, DECRETO quanto segue: 1. Domenica delle Palme. La Commemorazione dell’Ingresso del Signore a Gerusalemme si celebrerà esclusivamente: a. alle ore 11:00 nella Chiesa Cattedrale Maria Santissima Achiropita e si adotterà la seconda forma prevista dal Messale Romano; b. nelle Chiese Parrocchiali e si adotterà la terza forma prevista dal Messale Romano. 2. Messa Crismale. Sarà il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ad offrire un orientamento unitario, in sintonia con la decisione che il Santo Padre, Primate d’Italia, adotterà per la Diocesi di Roma. 3. Giovedì Santo. La Messa in Coena Domini, omettendo la lavanda dei piedi e la processione con il Santissimo Sacramento che sarà custodito nel tabernacolo, si celebrerà esclusivamente: a. alle ore 19:00 nella Chiesa Cattedrale Maria Santissima Achiropita; b. nelle Chiese Parrocchiali . 4. Venerdì Santo. La commemorazione della Passione del Signore si celebrerà esclusivamente: a. alle ore 15:30 nella Chiesa Cattedrale Maria Santissima Achiropita; b. nelle Chiese Parrocchiali. Nella preghiera universale si introdurrà una speciale intenzione, che a breve appronterò, per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti . Sarà cura dell’Ufficio liturgico fornirvi il testo. L’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio sia limitato al solo celebrante. 5. Veglia Pasquale. Si osservino le seguenti indicazioni: per “l’inizio della veglia o lucernario“ si omette l’accensione del fuoco, si accende il cero e, omessa la processione , si esegue l ’annunzio pasquale (Exsùltet) . Segue la “Liturgia della parola “. Per la “Liturgia battesimale’’, soltanto si rinnovano le promesse battesimali (cf. Missale Romanum, pag. 371, n. 55). Quindi la “Liturgia eucaristica“. Quanti in nessun modo possono unirsi alla Veglia Pasquale celebrata in chiesa, pregano l ’Ufficio delle Letture indicato per la Domenica di Pasqua. La Veglia si celebrerà esclusivamente : a. alle ore 21:00 nella Chiesa Cattedrale Maria Santissima Achiropita ; b. nelle Chiese Parrocchiali. 6. Domenica di Pasqua. Si celebrerà esclusivamente: a. alle ore 11:00 nella Chiesa Cattedrale Maria Santissima Achiropita; b. nelle Chiese Parrocchiali. 7. Per tutte le celebrazioni sopra indicate, per garantire un minimo di dignità alla celebrazione, come disposto dal Ministero dell’Interno, nella nota inviata alla CEI, accanto al celebrante è consentita la presenza di: un ministrante, un lettore, un cantore, un organista e, eventualmente, m assim o due operatori per la trasmissione . Sono da rispettare obbligatoriamente le misure sanitarie (distanza fisica nel raggio di almeno due metri, mascherina, guanti). 8. Per l ’accesso alla comunione, si predisponga in modo tale che ognuno possa prendere personalmente dalla pisside il Corpo del Signore e comunicarsi con le proprie mani . Questo vale anche per i fedeli Laici. I Sacerdoti, poi, per comunicarsi al Sangue del Signore, utilizzino ciascuno il proprio calice che provvederanno personalmente a purificare. 9. Tenendo conto che le espressioni della pietà popolare e le processioni sono una realtà religiosa fortemente significativa per le nostre comunità, per le norme vigenti, esse sono al momento sospese. Terminata l’emergenza , il Consiglio Presbiterale delibererà, caso per caso, su eventuali slittamenti delle stesse in altri momenti dell’anno liturgico. I Sacerdoti e i fedeli Laici non manchino, però, di pregare personalmente nelle proprie abitazioni utilizzando anche i testi devozionali della pietà popolare. 10. Per ciò che riguarda il Sacramento della Riconciliazione si ricorda che, dal momento che non è possibile accedere alla confessione sacramentale, per i motivi evidenziati nelle disposizioni sanitarie a cui dobbiamo attenerci, è comunque data facoltà di viverlo mediante: un atto di contrizione, la recita di una preghiera di pentimento, l’intenzione di ricevere il sacramento della Penitenza non appena l ’emergenza coronavirus sia stata superata. La preghiera di pentimento può essere a scelta: il Confesso, l’Atto di dolore o l’invocazione “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me“.Tale atto, si ricorda, comporta il perdono dei peccati commessi, anche gravi (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn.1451-1452). 11. Si esorta vivamente, qualora si partecipi alle liturgie del Triduo pasquale attraverso i mezzi di comunicazione telematica, a vivere le stesse celebrazioni in modo fruttuoso, sospendendo ogni altra attività domestica e ponendo tutta la propria attenzione a ciò che si ascolta e a ciò che si vede attraverso i mezzi di comunicazione. 12. I parroci sono pregati di rendere noti gli orari delle celebrazioni del Triduo Pasquale in parrocchia, perché chiunque lo voglia possa unirsi spiritualmente al proprio parroco e alla propria Comunità parrocchiale, tenendo conto degli orari indicati per le celebrazioni in Cattedrale. 13. Consapevoli del disagio che si è venuto a creare nell’andamento ordinario della vita pastorale delle nostre Comunità, compresi gli appuntamenti celebrativi già programmati, si precisa, di intesa con i Vicari Foranei che, terminata l’emergenza, si valuteranno eventuali possibilità in cui collocare le celebrazioni di Battesimi, Cresime, Prime Comunioni e Matrimoni. Qualora, per motivi di particolare gravità, non si possano rinviare le celebrazioni dei Matrimoni già fissati, si potranno celebrare in forma strettamente privata e senza Messa, alla presenza dei soli testimoni, rispettando la distanza e le norme vigenti circa la protezione igienico-sanitaria. Viviamo la Pasqua come ci chiede S. Paolo che, attingendo alla tradizione ebraica (Es 12), esorta di eliminare dalla nostra vita il “lievito vecchio “ per essere “pasta nuova“ (1Cor 5,6-8). Al centro di questa immagine c’è l’agnello sacrificale che è cristo: principio di liberazione e di salvezza. Lasciamo cadere le scorie del peccato continuando ad accogliere le provocazioni di questo tempo, vera opportunità per un autentico percorso di conversione. Nell’invocare la materna assistenza della Beata Vergine Maria Achiropita , Madre di Dio e la protezione di S. Nilo, S. Bartolomeo e S. Francesco di Paola, di S. Leonardo e S. Cataldo, su tutta la nostra Chiesa, chiedo la particolare intercessione di San Rocco e dei Santi Medici sugli ammalati, sul personale sanitario, sui ricercatori scientifici, sulle forze dell’ordine e quanti, con grande sacrificio, svolgono un servizio pubblico necessario in questa emergenza epidemica. Con voi, inoltre, affido alla misericordiosa clemenza del Padre i fratelli defunti. A ciascuno assicuro vicinanza e patema benedizione.
Mons. Giuseppe Satriano – Arcivescovo di Rossano-Cariati
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