Corigliano-Rossano: Rapani: «Sanità, Stasi mina le fondamenta della nostra città» |
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Il dirigente di FdI: «Il sindaco gioca all’equilibrista sulla pelle della gente perché già è sotto scacco. Chieda al commissario dell’Asp di proseguire con l’attuazione dell’Atto aziendale» |
giovedì 27 febbraio 2020 19:18 |
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«Avremmo voluto complimentarci con Giuseppe Zuccatelli. Il neo commissario, a distanza di qualche giorno dal suo insediamento alla guida dell’Azienda sanitaria provinciale, aveva iniziato a dare esecuzione all’atto aziendale ma la richiesta del sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, ha bloccato un processo necessario e previsto nel Dca 64 del 2016. Ci dica il primo cittadino a che gioco sta giocando, perché queste manovre tendono a destabilizzare la già sottile linea di demarcazione di un servizio sanitario degno di tal nome. Così rischia di minare le fondamenta della nostra città». È quanto dichiara il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani. «L’atto aziendale è stato approvato? Ed allora – spiega il il già coordinatore regionale del partito – lo si applichi. In tutto questo Stasi, tirato dalla giacchetta dai suoi sponsor d’oltre Cino che stanno paralizzando tutte le attività amministrative che non portino acqua al loro mulino, ha iniziato a fare l’equilibrista nel disperato intento di non scontentare nessuno. Che fine ha fatto il suo decisionismo? E tutta quella sua prosopopea sbandierata dai palchi in campagna elettorale? È evidente che il sindaco si è già assuefatto ai giochi di potere. Non solo sta pagando tutte le cambiali elettorali, in modo puntale e preciso, adesso sta anche condizionando quella minima speranza di ricevere un servizio sanitario migliore. Perché nell’applicare l’atto aziendale, Zuccatelli sarebbe stato costretto anche ad attivare i circa 100 posti letto previsti nello spoke di Corigliano Rossano e mai messi in funzione». «Un atto – specifica Rapani – che prevede sin dal 2016 la “specializzazione” dei due stabilimenti ospedalieri in area medica e area chirurgica. Era noto che prima o poi quel decreto dell’Asp avrebbe definitivamente sancito questo tipo di specializzazione fra i due poli, pensata ed adottata nel 2016. Perché le rimostranze non sono state presentate a tempo debito? Noi invitiamo Zuccatelli a proseguire nel suo lavoro, scevro da condizionamenti politici e sociali che nulla hanno a che vedere con una sanità già ridotta ai minimi termini. FdI ha sempre sostenuto che in attesa di quel miraggio chiamato Ospedale della Sibaritide, i poli esistenti sarebbero dovuti essere rinforzati. Ed ora che il commissario Zuccatelli stava iniziando ad attuare l’atto, il sindaco prova a fermare tutto, incoscientemente, per andare a rincorrere, preoccupato della sua tenuta, le volontà dei suoi sostenitori. Desista, Stasi. Chieda l’attuazione dell’atto. Spieghi ai suoi che qui è in ballo la vita di tutti e che vi è necessità di assumere decisioni anche drastiche che cozzano con i beceri interessi privati di chi lo circonda e lo manipola».
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COMUNICATO STAMPA
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