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Cosa vede chi osserva Corigliano?
 giovedì 11 giugno 2015 17:55
Cosa vede chi osserva Corigliano? Una delle ossessioni di questa Amministrazione, a dire il vero soprattutto in campagna elettorale, è stata l’immagine che la città da verso l’esterno. Ed allora, nei giorni in cui si dovrebbe discutere del bilancio comunale, nei giorni in cui Sanità e ambiente sono al centro di ragionamenti tutt’altro che rassicuranti, nei giorni in cui, in un Paese normale si aprirebbe la stagione turistica, vogliamo chiederci anche noi: chi vede Corigliano attraverso la stampa ed i blog cittadini...che idea si è fatta?
Elencando alla rinfusa gli avvenimenti che caratterizzano, appunto, la cronaca cittadina ed amministrativa degli ultimi mesi, abbiamo avuto:
Una gara d’appalto per l’acquisto di attrezzature per gli operai addetti alla manutenzione i cui costi sarebbero lievitati.
Una serie di polemiche infinite sulle condizioni del Lungomare, sull’assenza di illuminazione nella zona del palmeto, sul repentino allagamento delle zone che insistono sullo stesso e un sostanziale, disastroso, impatto “coreografico“ del progetto denominato “Water Front“.
Abbiamo il capitolo “strade“, le cui condizioni rasentano quelle della Beirut post 83 e gli interventi di “rattoppamento“ si sono rivelati pressoché inutili. In alcune zone - incrocio via San Francesco di Sales e sottopasso di via Nazionale - la rete fognaria, dopo solo pochi momenti di pioggia, esonda quasi fosse il Po in periodo di piena.
Il calendario estivo è piatto come l’elettroencefalogramma degli zombie di “The Walking Dead“.
E poi il capitolo più “elettrizzante“...quello riguardante i tributi - dalla riscossione all’imposizione - che ricorda le sette piaghe d’Egitto.
Parlando, appunto, di tributi, riacquistiamo un briciolo di serietà, che probabilmente non ci appartiene, ma che merita la difficile situazione dei nostri concittadini. Il costo dei servizi - acqua, spazzatura, imposte pubblicitarie ecc - è insostenibile e lo è ancor di più alla luce della inefficienza dell’impianto comunale. Costi dovuti anche ad un piano di rientro triennale sbagliato e troppo pesante per la città. Chi opera nel commercio viene scoraggiato dal cercare di migliorare - con fioriere ed accessori vari - l’aspetto estetico della città poiché dovrebbe pagare un tributo che altrove viene evitato. Il calcolo stesso delle tariffe pubblicitarie risulta alquanto approssimativo, con una confusione continua tra insegne d’esercizio e insegne pubblicitarie, sia per identificazione sia per misurazione e, conseguente, pagamento.
E qui il discorso diventa complesso perché ci sarebbero bisogno di urgenti chiarimenti da parte della Soget sulle notizie giornalistiche emerse negli ultimi mesi. Se dovesse essere vero che i vertici dell’azienda pescarese sono sotto indagine con accuse pesanti (corruzione a favore di amministratori pubblici), se dovesse essere vero che il rinnovo provvisorio dell’appalto (sei mesi) è avvenuto senza le previste modalità di legge, se dovesse essere vero che ci sono forti e preoccupanti anomalie sulla riscossione dei tributi e sulla “sospensione“ di provvedimenti amministrativi, appare poco opportuno aver fatto partecipare la ditta alla gara d’appalto senza aver dato chiarimenti certi ed opportuni, anche attraverso una eventuale smentita ufficiale, da non confondere con una presunta minaccia di querela a chi da la notizia. Visto che nulla è stato spiegato, crediamo che, per tutelare la città, si sarebbe dovuto escludere tutte le ditte che hanno contenziosi giudiziari con l’Amministrazione statale o giudiziaria. A questo si aggiunga che, nel corso degli anni, sono emerse numerose inadeguatezze della ditta nella gestione dell’appalto che, in termini economici, tanto sono costate alla città: cartelle consegnate ben oltre i tempi di prescrizione ovvero tributi non dovuti o chiesti al soggetto sbagliato.
Un quadro generale, quindi, sconfortante. Anche al netto del casus “profughi“.
In sintesi, visto che l’immagine ed il buon nome della città da sempre sono la “Stella Polare“ di chi oggi amministra, vorremmo capire, appunto, cosa s’intende fare per uscire da questo pantano. Ma non un generico “faremo“ ovvero “domani risolviamo“, ma un atto concreto d’impegno anche da parte del Consiglio Comunale, convitato di pietra di questa Amministrazione, rispetto alle troppe stranezze che percorrono la città. Si è trovato il tempo di convocare lo stesso Consiglio per l’unica urgenza che sembra premere alla classe politica coriglianese, le concessioni edilizie...Bene...si trovi il tempo per le affrontare le vere urgenze di questa Amministrazione, partendo dalla presa d’atto che la Giunta è completamente inadeguata, con l’eccezione dell’Assessore Granata che non ha mai rifiutato il confronto e che, comunque, è insediato da un tempo relativamente breve. Per il resto, da assessori che non conoscono l’ubicazione delle strutture sportive ad altri che hanno fatto perdere diritti indispensabili per i disabili (da Pasqua il servizio d’assistenza scolastico, o più precisamente, il surrogato che era stato creato, è stato interrotto), sembra d’assistere all’opera surreale di Bosch “la Nave dei folli“ che, nel nostro caso diventa “la nave degli inadeguati“.
SEL Corigliano
PSI Corigliano
    COMUNICATO STAMPA
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#SEL #PSI #Corigliano Calabro #Profughi
 
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