ALBICOCCHE, LA CALABRIA SOGNA IL RISCATTO |
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venerdì 29 maggio 2015 12:23 |
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È partita la stagione delle albicocche in Calabria ed Italiafruit News ha chiesto all’Op Agricor di Corigliano Calabro (Cosenza) le prime impressioni sui frutti raccolti in questi giorni. “Per ora possiamo esprimerci solo sulle varietà precoci, sulle quali, purtroppo, sono evidenti gli effetti delle piogge che hanno disturbato la fioritura“, afferma Natalino Gallo, presidente dell’Op. “Inoltre, i continui sbalzi termici delle ultime settimane hanno influito sulla pezzatura che inizialmente prometteva bene ed era stata aiutata dal clima caldo, ma con il calo delle temperature la crescita si è arrestata. Tuttavia, la qualità del frutto non è stata intaccata e possiamo dire di avere delle albicocche con un ottimo gusto“. Le prime albicocche saranno destinate anche al progetto “frutta nelle Scuole“ e al mercato estero, principalmente Austria e Germania. In Italia, il canale principale è la Gdo. Nelle scorse settimane, erano state divulgate le previsioni per la campagna albicocche 2014/15, da cui emergeva un netto calo a livello nazionale, ma allo stesso tempo un dato decisamente positivo per Campania e Calabria, che trova conferma nelle dichiarazioni di Gallo: “È vero, la Calabria è una regione in crescita, soprattutto grazie al forte investimento in nuove varietà. Come detto, al momento le precoci soffrono di una pezzatura piccola, ma il prodotto di giugno procede con un’allegagione ed un accrescimento nella norma“. Non solo albicocche per la Op Agricor: “Al momento, è sicuramente il nostro prodotto di punta, quello in cui abbiamo concentrato tutti gli sforzi di innovazione, ma la nostra tradizione è legata agli agrumi, con le Clementine di Calabria Igp, oltre che una produzione di pesche tabacchiere. Il nostro futuro, invece, è nella coltivazione del melograno. Ciò che accumuna tutte queste produzioni, però, è la filosofia aziendale: cerchiamo di utilizzare i metodi più tradizionali possibili, limitando l’uso della chimica e dei diserbanti ed utilizzando la vanga, producendo prevalentemente secondo i dettami della lotta integrata e disponendo anche di un’azienda con 40 ettari di coltivazione bio. Ma allo stesso tempo – continua Gallo – abbiamo deciso di essere molto innovativi sulla lavorazione, con macchine elettroniche ed automatiche per il peso e sulle varietà, introducendo quelle francesi rosse per le albicocche“. In uno stabilimento di 5.000 mq ad altissima automatizzazione tecnologica, si trovano oggi due linee elettroniche per una capacità lavorativa di 250 T/h, 4 pesatrici con 15 confezionatrici che permettono di confezionare dai 500 gr ai 5 kg e una capacità frigorifera per lo stoccaggio del prodotto di 500 T. Gli impianti di lavorazione raggiungono livelli ottimali di tecnologia ed una differenziazione secondo il peso, il diametro ed il colore del prodotto. Nello stabilimento di lavorazione confluiscono le produzioni di tutte le aziende associate all’OP e qui viene utilizzato un sistema sperimentale di tracciabilità messo a punto con il Ministero della Ricerca: i frutti vengono pesati, viene indicata la denominazione dell’azienda produttrice, l’orario di ingresso ed il peso lordo e netto. La logistica dei prodotti finiti avviene nell’arco delle 24 ore, per garantire la freschezza dei prodotti. Portare avanti una filosofia così tradizionale può comportare dei rischi, riconosciuti ed accettati dallo stesso Gallo: “Sappiamo bene che molti operatori del settore sono amanti delle pezzature grosse, ma bisogna anche capire che la natura non produce solo calibri 50+.Per noi è fondamentale restituire centralità al lavoro dell’uomo e alle pratiche agronomiche tradizionali, pur con qualche sacrificio economico“.
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Fonte italiafruit.net
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