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Corigliano. Palummo (Comitato Fiori d’Arancio): “esperienza amministrativa fallimentare“
 lunedì 11 dicembre 2017 14:27
Corigliano. Palummo (Comitato Fiori d’Arancio): “esperienza amministrativa fallimentare“ Una lenta agonia. Uno scivolare verso il nulla trascinando con se il poco che resta di un esperienza amministrativa che ha sempre più le caratteristiche della farsa. Tra cambi in giunta e battibecchi nella maggioranza, tra indecisioni e tentennamenti, tra scuole al gelo e piazze senza decorazioni, si scivola verso l’arrivo del commissario prefettizio che farà partire l’iter della fusione.
Aspettando che la Regione approvi la legge che istituisce il comune unico ci saremmo aspettati che il Sindaco e la sua maggioranza, nell’ipotesi che ancora esista, avessero un atteggiamento responsabile. Invece assistiamo all’imbarazzante richiesta di “creare una cabina di regia” che puzza tanto di tentativo utile solo a paralizzare il processo per un proprio tornaconto personale. Si chiede in sostanza di fare ciò che non si è voluto fare, ma in questo è altrettanto responsabile l’amministrazione rossanese che per altre vie cerca di ritardare lo scioglimento, chiedendo di essere ascoltati in Regione. L’obiettivo è difficile da comprendere: si spera che, ritardando l’iter, si possa andare al voto nella sola città di Corigliano? Si pensa di far scadere i termini perentori per arrivare all’emanazione della legge? E’ veramente difficile capire cosa, questa Amministrazione voglia ottenere. E’, al contrario, facile capire che non riesce a garantire nemmeno l’ordinaria amministrazione. Emblematica è la vicenda dei mercatini di Natale e dell’illuminazione natalizia: promesse, rinvii, bugie che hanno avuto l’effetto di lasciare in una triste desolazione la nostra città.
Ci troviamo, quindi, in una situazione di grande incertezza dove, chi avrebbe dovuto guidare i processi in atto si è dimostrato incapace ovvero ostativo agli stessi, ed ora vorrebbe esercitare un’autorità ed un’autorevolezza che nessuno più gli riconosce.
Il Sindaco ancora non ha compreso le sue gravissime colpe: l’aver approvato l’atto d’impulso sottovalutandone gli effetti e non avviando una discussione consiliare seria, l’aver cercato di ritirarlo senza assumersi la responsabilità dell’errore e, con il mancato ritiro, aver spaccato la maggioranza ma non averne mai tratto le dovute conseguenze, lo hanno reso, nella sua incoerenza, poco credibile. Ed allora si attende la promulgazione della legge regionale e la nomina del commissario prefettizio come un momento di liberazione. Liberazione dall’incapacità che ha percorso cinque anni di vita amministrativa in cui tutto è stato affrontato con lassismo e impreparazione. Cinque anni dove abbiamo assistito ad un continuo scontro tutto interno alla maggioranza – dalla vicenda della decadenza del Presidente del Consiglio alla nomina di Siinardi ed agli scontri tra pezzi di maggioranza ed il segretario comunale – che non ha avuto nemmeno la dignità di una discussione in consiglio comunale.
Un’Amministrazione che non ha avuto nemmeno la schiena dritta nel fare un passo indietro quando la città ha bocciato, con il referendum, le Ragioni del SIndaco. E non si creda che ci sia un solo grammo di “responsabilità” in questo ancorarsi alla poltrona. C’è solo la strenua resistenza tesa tutta al mantenimento, in qualche modo, del potere. I motivi speriamo di non scoprirli in un indigesto regalo di fine anno.
Il commissario, augurandoci che sia persona capace e accorta, dovrà, quando sarà il suo momento, valutare e gestire l’ordinaria amministrazione e mettere in atto i procedimenti previsti dalla legge che ci consentano di arrivare al più presto al voto democratico.
Nel frattempo speriamo di contenere al minimo i danni di fine mandato.
    COMUNICATO STAMPA
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