Fusione, Torchiaro: “gettare le basi per capitalizzare al massimo i benefit che le normative forniscono“ |
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venerdì 3 novembre 2017 19:40 |
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Superata l’attività di analisi dei vantaggi post referendari occorre adesso, senza perdere tempo, gettare le basi per capitalizzare al massimo i benefit che le normative nazionali e regionali forniscono e, per ottenere tale risultato, non si può (e non si deve) prescindere dalla redazione di uno studio di fattibilità operativo. Tremano un po’ le vene ai polsi all’idea che tale studio ancora non sia stato proposto poiché il rischio del “papocchio” amministrativo è dietro l’angolo qualora non intervengano nell’immediato dei tecnici ad indicarci la strada maestra. L’auspicio è che la valutazione dei benefici venga fatta al più presto e senza badare “al risparmio” dato che uno studio di fattibilità scadente potrebbe creare dei danni irreparabili che potrebbero essere costrette a pagare le future generazioni, per cui le cose si facciano bene senza lesinare sul “grano”. Chi scrive ha individuato una serie di passaggi pratici da mettere in atto a breve termine al fine di rendere il più fruttuoso possibile il processo di riassetto territoriale ed anche, in piena onestà, al fine di evitare errori banali da parte di coloro che saranno deputati a guidare tale processo. Timore quanto mai fondato vista l’esperienza ausonica. Il primo passaggio impone di inviare copia della legge Regionale istitutiva del nuovo Comune unico alla casella PEC finanzalocale.prot@pec.interno.it entro un mese (30 giorni) dalla sua pubblicazione, ponendola alla attenzione del “Dipartimento per gli affari interni e territoriali – direzione centrale della finanza locale” (art. 3 DM 26 aprile 2016), il tutto per ottenere il finanziamento decennale di 2 milioni di euro l’anno (oggi aumentato a 3 milioni). IL TERMINE è PERENTORIO, ergo, se si supereranno i 30 giorni per il deposito addio finanziamento! In sostanza basta inviare una mail al Ministero entro 30 giorni dalla promulgazione della legge Regionale ed il gioco è fatto, chi scrive, purtroppo, teme che un’amministrazione dormiente ed accidiosa come la nostra possa dimenticare tale elementare passaggio e, per tale ragione, ho inteso sottolineare e grassettare l’adempimento. Speriamo bene. Il secondo passaggio riguarda il “Bilancio armonizzato”, il nuovo Comune fuso dovrà conseguire un saldo non negativo (anche pari a zero) calcolato tra spese finali ed entrate finali (bilancio pluriennale 2017, 2018 e 2019; art. 1 co. 465 e 466 l. 232/16). In parole povere il pareggio di bilancio in caso di fusione è molto molto alleggerito e facile da raggiungere. Tale normativa consente il seguente tipo di calcolo, per le entrate: 1)Entrate tributarie, contributive e perequative, 2)entrate extratributarie, 3)trasferimenti correnti, 4)entrate in conto capitale, 5)entrate da riduzione di attività capitale. Per le uscite: 1)Spese correnti, 2) spese in conto capitale, 3) spese per incremento attività finanziarie. Carissimi lettori il vantaggio è presto detto, per raggiungere il pareggio di bilancio, ai comuni fusi, si concedono nel computo 5 voci per le entrate e solo 3 per le uscite al fine di garantire il rientro senza problemi, ed ecco svelato il vantaggio tributario! Si concedono più elementi di calcolo in favore delle entrate. Non è poco e bisogna approfittarne subito. Il terzo passaggio imporrà nella redazione del nuovo Statuto del Comune fuso la figura dei Municipi, non si commetta l’errore di dire “…poi li inseriremo…” no, sbagliato, a parere di chi scrive andranno subito individuati i presidi municipali ed agli stessi andrà attribuita una funzione di consiliatura obbligatoria per ciò che concerne gli interventi strutturali nelle zone di loro allocazione poiché tali uffici (previsti dalla TUEL sugli enti locali) eviteranno la ghettizzazione e favoriranno l’inclusione delle periferie nella vita amministrativa della nuova città. Il quarto passaggio riguarderà: le nomine, gli atti ed i lavoratori del nuovo comune fuso. I consiglieri ed i rappresentanti con incarichi esterni continueranno le loro attività sino alla nomina dei nuovi consiglieri, nel regime transitorio si dovrà svolgere la valutazione di tutti gli incarichi esterni esistenti per capire quali rappresentanti dovranno essere cessati e quali no, sempre al fine di garantire una razionalizzazione della spesa (art. 1, co. 122 l. 56/2014). Occorre precisare, ed è la cosa più importante, che i dipendenti degli ex Comuni non correranno rischi per ciò che concerne i loro posti di lavoro poiché le risorse finanziarie destinate: allo sviluppo delle risorse umane ed alla produttività del personale previste dal CCNL, erogate dalla Comunità europea o da bandi Regionali o Nazionali, confluiranno in un unico fondo del nuovo Comune fuso (art. co. 123 l. 56/2014). Sono da sempre estraneo allo “sciacallaggio” sulla pelle lavoratori ed in questa sede non ammetterò deroghe sull’argomento. I dipendenti comunali dovranno essere tutelati sotto ogni forma e l’occasione è propizia per chiedere la cessazione delle campagne di disinformazione in merito a falsi licenziamenti di massa o inesistenti riduzioni dei posti di lavoro, la campagna referendaria è finita ed occorre parlare di cose vere. Il quinto passaggio riguarderà la razionalizzazione delle partecipate a consorzi, aziende e società pubbliche di gestione poiché al nuovo Comune fuso viene concesso un termine perentorio di 3 anni per adeguarsi alla normativa nazionale (art. 1 co. 133 l. 56/2014) pertanto le questioni relative alla posizione di società terze (Ecoross, Municipia, Soget, Engineering ecc. ecc.) andranno armonizzate entro 3 anni ed anche in questo caso non bisogna perdere tempo. Lo statuto transitorio e gli organi di revisione contabile, invece, saranno quelli del Comune demograficamente più ampio, pertanto quelli coriglianesi (art. 1 co. 124 l. 56/2014) per cui, rivolgendomi a tutti i “riottosi identitari”, non si abbiano timori infondati dato che il timone lo avremo in mano noi assieme ai concittadini rossanesi, nessuno ruberà nulla a chicchessia. Per accelerare la lettura riporterò in breve quali saranno i passaggi da seguire successivamente all’indizione del nuovo Comune unico fatti salvi i 5 passaggi sopra specificati che, secondo lo scrivente, sono fondamentali ed anche i più importanti. Nello specifico, ed a norma di legge, gli adempimenti operativi riguarderanno: SEGRETARIO (nomine e valutazione, Subentro e comunicazione di variazione all’AGES), PERSONALE (Dotazione organica, piano formativo, datore di lavoro, piano di performance e codice di disciplina, posizione INPS, posizione INAIL, nomina del medico del lavoro, nomina RLS e comunicazione all’INAIL) POSIZIONI ORGANIZZATIVE (assegnazioni delle stesse) CODICI ( istat, amministrativo, catastale, P IVA, Codice SIOPE, codice IPA, codice del Ministero dell’Interno) STATUTO (Approvazione del definitivo poiché il transitorio sarà quello del Comune più grande) TESORERIA ( Unificazione ed assegnazione, apertura conto c/o Banca d’Italia, apertura conto c/o Tesorerie, apertura c.c. correnti postali e chiusura conti Estinti, subentro presso la Cassa depositi e prestiti e comunicazioni del nuovo IBAN) CATASTO (certificazione stradario ufficiale, variazione circoscrizionale ed aggiornamento banca dati catastale) ELETTORALE (albo presidenti di seggio e sezioni elettorali) APPALTI (prosecuzione forniture e lavori) CONTRATTI (unificazione e ricontrattazione) REGOLAMENTI (Irpef, IMU, Tasi, Tari, Tosap, imposta su pubblicità ed affissioni, piano del fabbisogno personale, valutazione dipendenti PO-OIV, uffici e servizi, entrate, economato, contabilità toponomastica, procedimento amministrativo, contributi comunali, trasparenza e anticorruzione, paino controlli ai sensi della l. 174/2012) CAMERA DI COMMERCIO (variazioni aziende e partecipate) PATRONO (definizioni e atto istitutivo) STEMMA COMUNALE (individuazione e richiesta ufficiale) PRA (trasferimento veicoli) PLESSI SCOLASTICI (riordino) CONVENZIONI ( Unificazione e razionalizzazione) SISTEMA INFORMATICO (unificazione) SITO INTERNET (Albo on line, PEC, approvazione del codice digitale D.Lgs. 82/2005) BILANCIO (approvazione bilancio provvisorio e PEG, residui enti e rendiconti esercizi precedenti, Unificazione) REVISORI DEI CONTI (Nomina del revisore del comune più popoloso) COMMISSIONI COMUNALI (Edilizia, Urbanistica, paesaggio, bilancio, assistenza, cultura) PGT (unificazione strumenti urbanistici). Mi rivolgo infine a tutti coloro i quali intendano apportare un vero aiuto a questa svolta territoriale epocale, nessuno si senta escluso e nessuno si senta indispensabile, è necessario l’apporto intellettuale e materiale dell’intera popolazione. I proclami vuoti sui social network e gli allarmismi servono a poco, di contro, servirà la testa china per studiare: i processi di fusione già conclusi, le normative di riferimento ed una mobilitazione permanete per mantenere alto il livello di attenzione, il futuro è nelle nostre mani e spetta a noi plasmarlo nella maniera migliore possibile.
Daniele Torchiaro, al servizio dei cittadini.
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COMUNICATO STAMPA
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