Corigliano: il grido d’allarme di Gentile sul fermo pesca |
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domenica 10 settembre 2017 19:13 |
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La storia si ripete. Nei Compartimenti marittimi della Calabria il fermo pesca obbligatorio 2017 è per trenta giorni consecutivi dall’11 settembre al 10 ottobre 2017. Il 2017 sarà ricordato come un fermo pesca obbligatorio abbastanza “complicato” non solo perché non scioglie un nodo che il settore si trascina sin dal 1987. Trent’anni nel corso dei quali da parte di tutti i pescatori della Marineria di Schiavonea di Corigliano e non solo, il fermo biologico viene vissuto con non poche preoccupazioni, marineria che lo ricordiamo è tra le più numerose come numero di addetti della Calabria. Questo stato d’animo abbastanza preoccupato ed amareggiato ci viene confermato da Ignazio Gentile, armatore e amministratore unico di due cooperative di pescatori di Schiavonea che svolgono l’attività ittica con ben 18 imbarcazioni: “Per la marineria di Schiavonea – afferma Gentile - come avviene ormai da diversi anni, con l’avvio del fermo biologico, siamo costretti ad andare a fare gli zingari nel porto di Cariati, mentre alcune imbarcazioni devono andare in Puglia, perché, cose davvero incredibili a dirsi, Corigliano Calabro che ha la più grande marineria della Calabria, ed ha anche una grande struttura portuale, non ha i servizi necessari al mondo della pesca quali l’alaggio e varo per le imbarcazioni. Nonostante le tantissime proteste e segnalazioni a chi di dovere – afferma ancora Gentile – non interessa niente a nessuno. Così ogni anno le nostre imbarcazioni che devono essere sottoposte alle normali attività di manutenzione, di taccatura, pulitura e pitturazione devono trasfersi altrove, ma accanto a ciò va aggiunto che le imbarcazioni devono rimanere ferme con tutte le conseguenze di natura economica che è facile immaginare. Il fermo biologico – sottolinea ancora Gentile – come ben sappiamo è obbligatorio, ma nonostante ciò i pagamenti da parte della regione calabria nei nostri confronti tardano ad arrivare da almeno due anni. Purtroppo – aggiunge con molta amarezza Gentile - a Catanzaro non abbiamo un interlocutore, e nel mentre i bandi di finanziamento per gli ammodernamenti delle imbarcazioni in Puglia sono stati già pubblicati, qui da noi no. E’ proprio il caso di dire che la regione calabria non mostra alcun interesse verso il comparto ittico. Eppure voglio ricordare che nel porto di Corigliano sono presenti ben 35 motopescherecci con almeno tre persone di equipaggio per un indotto di oltre 5000 persone che sono impegnate nella filiera ittica. Ritengo che non solo per Corigliano ma per l’intera Calabria il comparto ittico costituisce uno dei pilastri su cui fa affidamento l’intera economia calabrese. E nonostante ciò – sottolinea ancora Gentile - qui in Calabria non siamo considerati da nessuna istituzione, sia essa la regione, la provincia o il comune. Stiamo sostenendo da diverso tempo ormai – conclude Ignazio Gentile - che il fermo biologico in questo particolare periodo dell’anno è sbagliato, ma purtroppo nessuno ci ascolta. Si riunisce il “tavolo azzurro” alla regione calabria con la presenza di persone non calabresi e con l’assessore calabrese alla pesca che non esiste. Questi signori – conclude Gentile - non hanno capito che il mare Ionio deve avere un fermo per conto suo come l’Adriatico e il Tirreno. Ma noi, purtroppo, son siamo ascoltati da nessuno”.
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COMUNICATO STAMPA
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