La NON FUSIONE come atto d’amore per la città di Corigliano |
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venerdì 1 settembre 2017 10:20 |
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E’ da tempo ormai che, anche con toni esasperati, si parla di fusione, o meglio del nulla impastato col niente che oggi viene proposto con la parola “fusione”. Questa “fusione“ risulta nella realtà, un’accozzaglia di frasi vane che non hanno nessuna fondatezza tangibile e che addirittura hanno lo scopo di unire due identità territoriali differenti che mai si fonderanno se, un progetto importante come questo, non viene preceduto da una progettazione e da una condivisione di percorsi tra le due realtà ad oggi – ripeto - ben distinte e separate. Mai si potranno fondere due comuni, e quindi due comunità, senza aver mai gestito, collaborato e addirittura comunicato su servizi comuni, ad esempio, o almeno senza nemmeno una idea di città comune. Indipendentemente da tutto, anche dalla visione personale di ognuno sulla questione, è impensabile e a tratti buffa la volontà di andare prima al voto e solo dopo decidere quali dovranno essere i campi su cui intervenire e come agire per la gestione della eventuale, unica città. La fusione, che sarebbe irreversibile una volta avviato il processo di unificazione, non potrà che essere l’ennesimo fallimento di una classe dirigente che mai ha saputo rispondere alle esigenze di città di per sé già importanti dal punto di vista territoriale e numerico, e che rischia di essere l’errore più grande che la nostra terra dovrà subire. Si può basare tutto questo sul “poi vediamo” che puntualmente è utilizzato come risposta a qualunque domanda o perplessità sul tema fusione? Si può andare a votare senza un minimo di consapevolezza su quello che saranno tutti i “poi vediamo”? Si metta piuttosto nero su bianco un piano di sviluppo economico oltre che lavorativo. Si discuta del futuro di turismo, agricoltura, pesca, servizi e delle zone industriali di Corigliano e di Rossano, del futuro del porto. La politica di oggi si dia un impegno per il futuro più prossimo delle nostre realtà. E non si dica che non si può fare, altrimenti è solo “fuffa”. Così come viene presentata e soprattutto non pensata, questa così agognata proposta di fusione è l’ennesimo tentativo di truffa ai danni dei cittadini coriglianesi e rossanesi. Non si neghi l’evidenza: questa fusione è una scatola vuota portata in braccio da pochi guru, gli stessi che hanno affossato e distrutto questa terra, ora, ne vengono a proporre la salvezza. È una delega in bianco quella che viene chiesta a noi cittadini, una fiducia sul niente ancora una volta, la stessa che vi ha già portato in aule parlamentari e regionali. Ma stavolta non accetteremo i vostri diktat, né ancor meno le vostre bugie sui falsi nuovi posti di lavoro e i vostri millantati, immaginari soldi a pioggia - quasi a riproporre la famosa legge 488. Non possiamo dare nessun consenso a un salto nel vuoto e non avrete da questa generazione nessuna fiducia, avete già tradito la fiducia delle generazioni precedenti. Voi sostenitori del niente, parlate di noi come di, letteralmente, “ignoranti e pezzenti” – forse perché non la maggior parte di noi ha una targhetta col titolo puntato prima del nome e facciamo qualunque tipo di lavoro. Beh, se è questo il motivo delle vostre offese, siamo ben lieti vi siate almeno accorti che a lavorare siamo noi. È evidente. La nostra storia è certamente differente dalla vostra. Siamo pronti per una fusione? La fusione è il passo giusto verso il rilancio del nostro territorio? Un’eventuale fusione, non avrebbe bisogno di solide basi collaborative e comunicative per “funzionare” al meglio? Continuate davvero a credere che uno scherzo come questa fusione può diventare realtà? Noi NO, non crediamo assolutamente a niente. Avrete solo dei NO.
Gianfranco Costa - #MotivazioneComune
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COMUNICATO STAMPA
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