“Cosa resterà dell’uomo“, poesia di Luigi Visciglia
venerdì 14 luglio 2017 10:06
Quando le stanche membra chiuderanno gli occhi ed il cor più non batte e l’ultimo respiro abbandonerà il corpo, cosa resterà dell’umana arroganza? Solo un lieve pensiero amorevole da chi hai tanto amato e ricevuto amorevoli carezze. Non affannarti a rimirar lo passo, del tuo disseminato raccoglierà il seme di tua progenia. Non ti crucciar se lungo o breve è stato il tuo cammino. La vita! È come il battito d’ali del colibrì, il vento del tempo spazzerà la tua misera polvere disperdendola nell’oblio profondo del tempo.