All’Erodoto parte lo “strumento musicale“ |
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Lo studio della musica fin da piccoli per stimolare le potenzialità cognitive dei ragazzi |
giovedì 22 giugno 2017 20:00 |
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“Bisognerebbe prima insegnare la musica, l’ascolto e la conoscenza di questa materia sono essenziali ed indispensabili alla comprensione del resto. Bisognerebbe portare i ragazzi ad ascoltare la musica. Lasciare che lo stupore si impossessi di loro. Questa, secondo me, è la vera magia. Non costringerli a cantare e ballare solo per il piacere della zia di turno...”. Sono alcune delle dichiarazioni rilasciate nel corso di una intervista per OggiScuola.it dall’artista e musicista Ezio Bossio che ha scritto un libro che ha proprio come oggetto il rapporto tra i bambini e la musica. Presso gli Istituti Comprensivi “Erodoto” e “Leonetti”, diretti dalla dirigente Susanna Capalbo, la musica fa parte già delle attività scolastiche dalla prima infanzia proprio perché se ne riconosce il grande valore e l’importanza nello sviluppo cognitivo dei ragazzi. Da quest’anno, inoltre, presso la scuola media “Erodoto” il Miur ha autorizzato l’indirizzo musicale. I ragazzi iscritti alla prima media potranno così studiare strumenti musicali come il violino, violoncello, flauto e clarinetto. Si tratta di un meritato successo per una scuola che ha creduto da sempre nella musica. Il cervello, alla nascita, ha già grandissime potenzialità: il suo sviluppo dipende da come lo stimoliamo e da cosa ci mettiamo dentro. Questo vale particolarmente nella prima infanzia, ma poi anche durante tutto il periodo in cui la formazione nervosa continua a maturare, per tutta l’adolescenza. Tra gli innumerevoli stimoli che possono essere attivati nell’età della crescita e dello sviluppo la musica ha un ruolo fondamentale. Secondo uno studio della North Western University di Chicago, infatti, le persone con un’esperienza musicale precoce mostrano risposte molto più chiare e definite di chi invece non ha avuto alcuna esperienza. In pratica la musica ha stimolato il cervello nella fase di maturazione. I ragazzi che studiano la musica e gli strumenti musicali, imparano ad ascoltare la musica con la sua complessità il che richiede memoria, percezione uditiva, capacità motorie, immaginazione. Si tratta di una delle attività più adatte a sviluppare le potenzialità cerebrali.
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COMUNICATO STAMPA
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