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Dobbiamo essere noi cittadini a ribellarci ed a sconfiggere la mala politica
 giovedì 22 giugno 2017 15:10
Dobbiamo essere noi cittadini a ribellarci ed a sconfiggere la mala politica Ho maturato, e quindi confermo, la sensazione che è indispensabile fare qualcosa per far cambiare rotta ai politici e alla politica in genere. Non so se c’è ancora tempo per molti di loro, magari per i più giovani (politicamente e come età) di fare un “mea culpa” attraverso un atto di coraggio. L’obbiettivo è quello di mandare a casa tutti quei politici che siedono in Parlamento da oltre 20- 30 anni e tutti gli altri che ricoprono incarichi dalla nascita della prima Repubblica che oltre a far crescere e proteggere le loro “famiglie” a discapito di tutti gli altri, mandano in Parlamento persone deboli o della loro stessa indole, (amanti , figli/e). Se la rivolta, non parte dall’interno del Parlamento ad opera dei più giovani, ( in particolare dai parlamentari del M5S) allora svegliamoci noi, tiriamo fuori le unghia. Maggiore sarà la nostra forza è meno sarà la loro resistenza, a meno che i cittadini, non diano priorità agli interessi personali e “familiari” che li unisce agli interessi dei politici, dei benpensanti e delle loro cerchie, i quali sono i beneficiari di finanziamenti a pioggia da parte delle regioni e del governo nazionale. La lotta deve avere come obbiettivo, il ripristino di una maggiore equità politica e sociale. Oramai i politici, hanno perso la capacità di fare la buona politica, cioè sganciata dagli interessi di parte, così come i sindacati: tutti pronti a trovare scuse e scappatoie spesso vergognose, pur sapendo che buona parte di queste situazioni arrivano anche da anni di governo Berlusconi. Per 20 anni lo si è sopportato, ma ancora oggi è vivo e vegeto, capacissimo di tenere i fili per lui, tanto che i suoi “amici” il PD e Renzi in primis, non permettono neppure l’approvazione edulcorata di una legge anticorruzione, conflitto di interesse, o una legge elettorale degna di questo paese ecc. ecc.. Basta a governi con ministri come: Rotondi, Carfagna, Romani, Bonaiuti, Giovanardi, Miccichè, Vito, Galan, Bondi, M. Elena Boschi, Alfano ecc. Se non ci muoviamo, purtroppo, sarà così anche per molti anni a venire. Dobbiamo dare seguito alla rivolta, se occorre, anche violenta, perché i partiti, non hanno il coraggio, la forza e l’onestà per rispondere alle domande di trasparenza che viene dai cittadini. I partiti preferiscono, anziché rafforzare le pene, per i reati di corruzione, concussione, evasione fiscale, principalmente ad opera di grandi gruppi finanziari, banche ecc, mantenersi buoni i burocrati europei in cambio di elargizioni o leggi finanziarie approvate in deficit o con lo sforamento del debito pubblico. Il loro passatempo è rafforzare il proprio stato di diritto, litigare su proposte contraddittorie, oscene che nascondono le vere intenzioni e autorizzano a sospettare su chi ai vari livelli le vuole insabbiare. Riprendiamoci il futuro e chiediamo con forza: Democrazia, legalità, diritti e lavoro per non mettere a repentaglio una civiltà di uomini e donne in cui abbiamo a lungo creduto e per la quale persone come: A. De Gasperi, Moro- Berlinguer, Falcone e Borsellino e tanti altri come loro hanno dato la vita nella certezza che la corruzione, le ingiustizie, la povertà venissero sempre combattute, salvando la democrazia. Siamo consapevoli che, se continua questa distorsione morale, sia nei partiti che nella società, anneghiamo in una civiltà che ha smarrito la moralità, il senso del dovere e dello Stato, dell’uguaglianza e dei diritti umani? Per questi motivi, la parola RIVOLTA - RIVOLUZIONE devono accomunare tutti quei cittadini che mirano seriamente al cambiamento, nella speranza che per i compagni non siano tempi duri, e che i partiti della galassia della sinistra non continuino a brancolare nel buio frustrati dai capricci dei loro piccoli leader o rincorrere il PD di Renzi che di fatto ha sposato le idee ultraliberiste di S, Berlusconi e di tutti i governi di destra, trasformandosi in una succursale di Berlusconi, abolendo, i diritti dei lavoratori tutti.

Movimento centro storico: Luzzi Giorgio
    COMUNICATO STAMPA
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