“La bestia umana“, componimento di Luigi Visciglia |
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giovedì 4 maggio 2017 17:45 |
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LA BESTIA UMANA
L’Olimpo! Suoni, canti, balli, risate, il regno orgiastico e gozzoviglioso viene interrotto da Hermes. “Giove, signore del cielo e della terra, i regni vegetale e animale chiedono udienza”. Tacque l’enorme salone illuminescente. Madre Natura stanca, allebbrata, con flebile voce: “L’uomo è ingordo, egoista, crudele, contorto il suo intelletto, cattiveria e fiele scorrono nelle sue vene, con falsa bontà accarezza gli afflitti, il suo animo è ricco di perfidia; sottomette i suoi simili, ha imputridito le sacre acque, onde elettromagnetiche viaggiano nell’aria, tumori e cancro dilagano, infanticidio! Priva alcune figlie del dolce dono della maternità: le “sterilizza”. Chiediamo che l’uomo sia estromesso dal mondo animale. Il mondezzaio è il suo posto”. Pensieroso, osserva Giove. Nel gran silenzio, una voce: “Specula per arricchirsi, ha inventato la differenziata”. In una lunga risata, sbotta Giove: “Avete ragione, l’uomo crea solo danni. Decreto che l’uomo sia bandito dal mondo animale, nell’universo degli esseri venga catalogato “bestia umana”. Nulla io posso verso costoro, senza regole e principi, ho concesso il libro arbitrio, a salvaguardia di tutti gli esseri”. L’uomo, bestia umana, creatore e distruttore di civiltà, senz’anima il suo virtuosismo. Vegli la speranza, nei cuori afflitti.
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Luigi Visciglia
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