Cosa potrebbe essere la Cavallarizza |
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mercoledì 12 aprile 2017 21:39 |
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Seguo da qualche settimana la ripresa di un dibattito sul degrado della “Cavallarizza” che mi fornisce lo spunto per qualche considerazione con cui vorrei provare ad allargare lo sguardo sulla questione. Noto cioè la scomparsa dalla discussione di alcuni aspetti a mio parere fondamentali. In primo luogo, nelle richieste fatte a vario titolo di un ripristino del vecchio campetto da calcio, mi sembra mancare la conoscenza di alcuni aspetti tecnici: ad esempio, già diversi anni fa l’area è stata dichiarata inagibile a seguito di un intervento dei Vigili del Fuoco, della Polizia Municipale e dei competenti Uffici tecnici, per cui un primo intervento urgente dovrebbe prevedere la chiusura dell’area, in modo da evitare l’accesso soprattutto ai minori, fino ad una messa in sicurezza. Sempre parlando tecnicamente, è abbastanza difficile anche immaginare la gestione di un campo da calcio di quelle dimensioni su suolo pubblico in un’area residenziale: le leggi sul disturbo della quiete pubblica limiterebbero la fruizione a poche ore al giorno, ed inoltre come regolarle? Chi si occuperebbe di gestione e manutenzione? Non sono questioni di poco conto e non è un caso che l’area fosse degradata e vandalizzata ben prima del crollo della recinzione sotto la neve. In secondo luogo, quello che davvero manca nel dibattito attuale è la politica nella sua capacità di visione del mondo: non si può pensare di uscire dal degrado senza la capacità di immaginare che cosa vogliamo essere, ed in questo caso che cosa vuole essere il centro storico. Si può ripristinare un’area per farne un parcheggio, una lottizzazione, un’area verde o un museo all’aperto: progetti diversi che a parità di professionalità nell’esecuzione parlano di differenti modi di immaginare noi stessi e il nostro futuro. Da tempo, in qualità di operatore turistico, di attivista politico e di residente (sono l’unico ad avere una proprietà direttamente confinante con la Cavallarizza) protocollo richieste per la pulizia dell’area, per la sua messa in sicurezza e vado ripetendo che uno spazio come questo, per quanto sia un semplice terrapieno non può subire interventi non consoni ad un centro storico: può essere una piazza, una terrazza panoramica da cui guardare il mare e il Castello o (quello che io auspico) una piccola area verde che, vorrei ricordarlo, sarebbe ben visibile anche dai turisti che si affacciano dalla Torre Mastio del Castello. È proprio per queste ragioni “panoramiche” che trovo molto miope ripetere che le differenze ideologiche non esistono più, «e poi ti dicono: “Tutti sono uguali, tutti rubano alla stessa maniera“ ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera!» Questo è precisamente quello che ci sta accadendo: fingere la dialettica tra le idee senza averne nemmeno una!
sergio Paciolla, Sinistra Italiana Corigliano
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COMUNICATO STAMPA
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