SIINARDI: l’assessore al bilancio ha mai letto i bilanci di Corigliano e la deliberazione della Corte dei Conti? |
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lunedì 6 febbraio 2017 20:01 |
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E chi lo sa? Ho letto con molta simpatia, e non potrebbe essere altrimenti quando si tratta dei comunicati stampa emessi dal Comune di Corigliano, lo “strimpellato” comunicato dell’assessore pro-tempore al bilancio, precisamente il quarto in 3 anni e mezzo di consiliatura Geraci. Avrei preferito evitare di rispondere per le rime all’assessore ma, giocoforza, avendo quest’ultimo tralasciato “per questioni di stile” le “ricorrenti confusioni ad iniziativa di tecnici che si leggono sulla stampa” il sottoscritto non può di certo esimersi dal controbattere, seppure svogliatamente e comunque sempre con dati e documenti alla mano, a tale assessore al bilancio pro-tempore tanto più che il sottoscritto, avendone impartite già a migliaia di lezioni di stile anche e soprattutto sotto il tetto di Palazzo Garopoli, non farà di certo fatica a somministrarne l’ennesima all’assessore di turno. E sempre a titolo gratuito, tra l’altro. E tanto più come lo stesso assessore pro-tempore abbia, de plano, confermato ogni mia singola affermazione. Semmai ci fosse stato bisogno di conferma da parte di chicchesia.
Andiamo con ordine:
L’assessore pro-tempore fa riferimento al solo taglio della spesa per i fitti passivi e per il canile. Ebbene, sempre in relazione alle questioni di “stile”, che sembrano stare tanto a cuore all’assessore de quo, quest’ultimo dovrebbe ben sapere come i fitti passivi siano stati tagliati proprio dal sottoscritto, all’epoca del mio incarico da Responsabile del Settore Finanziario, quindi ben 3 anni fa, e non certo dall’attuale assessore. Ecco, se io fossi stato l’attuale assessore al bilancio, proprio per questioni dello stesso “stile” che egli evoca a sproposito, avrei fatto a meno di citarli. Risparmio di spesa in parte vanificato, ad esempio, dai nuovi costi per l’addetto stampa comunale (850 euro al mese) oppure dagli aumentati rimborsi chilometrici per dipendenti ed amministratori (che con Geraci sono letteralmente triplicati) e dei quali rimborsi lo stesso assessore al bilancio, da amministratore non residente, mi pare abbia già ampiamente usufruito. A proposito di “stile”. Per quanto riguarda il canile, vorrei ben capire cosa avrebbe tagliato l’assessore di turno. Nel bilancio di previsione del 2016 erano stati previsti per lo stesso canile € 220’000 annui ma, tale cifra, è stata sufficiente solo fino a settembre scorso quando già si raggiunsero gli oltre 211’000 euro di fatture liquidate per il servizio. Ciò significa che le fatture di ottobre, novembre e dicembre diventeranno, presumibilmente, altri debiti fuori bilancio oltrepassando ben oltre la soglia prevista ed autorizzata dei 220’000 €. Strano che fra tutte le numerose spese le quali, così dicono, l’Amministrazione Geraci abbia provveduto a “tagliare”, se ne siano citate solo e solamente 2 di cui una effettuata dal sottoscritto ben 3 anni orsono e l’altra neppure tagliata se non in minima parte e la quale continua a generare, tra l’altro, pure debiti fuori bilancio in quanto sotto stimata.
Vorrei capire, inoltre, in che cosa sarebbe migliorata, e pure di diversi punti percentuali, “la riscossione dei tributi e delle tariffe” posto che, solo per fare l’esempio del Servizio Idrico, e come risulta evidente dall’ultimo rendiconto approvato dal Comune, quello del 2015 che evidentemente l’assessore non ha letto, sono stati riscossi a competenza solo € 13.610 su di un totale accertato per la stessa competenza di € 1.879.229,86, praticamente lo 0,7% (leggasi zerovirgolasette). Per quanto riguarda la TARI, invece, e sempre dal rendiconto 2015, nello stesso anno si sono riscossi a competenza 2,2 milioni su di un totale accertato di 11,1 milioni di euro, ovvero nemmeno il 20%. Del resto il sottoscritto, fin dal febbraio 2014, sta portando avanti un “curioso studio” proprio circa la “velocità di riscossione” dei tributi comunali implementata dall’Amministrazione Geraci ed i cui risultati, prima o poi, provvederò a rendere noti.
Per quanto riguarda lo sfruttamento del patrimonio comunale, il sottoscritto lasciò in “eredità” all’amministrazione Geraci, quasi due anni fa e tra le altre cose, il censimento di ben 640 ettari di terreni di cosiddetti “livellari” i quali aspettano ancora di essere “valorizzati”. E visto che siamo a 14 mesi dalla prossima tornata elettorale è molto probabile che a “valorizzarli” ci penserà di sicuro qualcun altro. Così come qualcun altro avrà ben cura di “valorizzare” e rendere adeguatamente profittevoli, tra gli altri, il Castello Compagna, il Quadrato di Schiavonea, la Biblioteca Comunale e Piazza Salotto i quali, qualora qualcuno che vive fuori zona non lo sapesse, rappresentano proprietà comunali di tutto rispetto.
Per quanto riguarda i debiti fuori bilancio, la scorsa estate l’Amministrazione Geraci ha provveduto a “sanarne”, approvandoli, ben quasi 2’000’000(due milioni di euro). Di questi, oltre il 75% è relativo a fatture e sentenze risalenti al 2014 e anni addietro e, dunque, mi chiedo per quale motivo l’Amministrazione Geraci non abbia provveduto doverosamente a “sanarli” nel corso dell’anno 2015 ma abbia deciso, invece, di aspettare fino all’estate del 2016. Tra l’altro, a distanza di 6 mesi dalla loro approvazione, non ho ancora avuto modo di capire con quali risorse verranno pagati questi 2 milioni di euro di ulteriori debiti. Ma questi sono discorsi che verranno affrontati in ben altre sedi.
Arrivando “alla definitiva cancellazione di oltre 22,5 milioni di euro” di crediti, è del tutto peculiare prendere atto di come, in pratica, l’assessore di turno si “vanti” di avere depennato dal bilancio 22,5 milioni di euro di crediti definiti dallo stesso come “virtuali” e nulla dica, invece, circa l’eventuale taglio dei debiti, ovvero i residui passivi. Ecco, se io fossi stato l’assessore piuttosto che vantarmi di avere avuto iscritti nel bilancio comunale, e fino all’altro ieri, crediti “virtuali” mi sarei piuttosto vantato di avere tagliato i debiti che l’amministrazione deve ancora pagare. Ma, forse, l’assessore pro-tempore, magari sotto dettatura, avrà fatto confusione tra residui attivi e residui passivi.
Da ultimo, l’assessore pro-tempore ammette candidamente come l’Amministrazione Geraci abbia fatto frequente ricorso all’anticipazione di liquidità della Cassa Depositi e Prestiti “per ristabilire l’equilibrio finanziario dell’ente”. Ecco, se l’Amministrazione Geraci, dopo avere ricevuto dalla CDP oltre ben 16 milioni di euro in 3 anni, da restituire con le solite “comode” rate trentennali, per pagare tutti i debiti arretrati avesse dovuto fare ricorso anche all’utilizzo dell’anticipazione di cassa sarebbe stato davvero il colmo. Resta il fatto di come l’Amministrazione Geraci abbia semplicemente sostituito il ricorso al fido bancario con lo strumento del prestito con la CDP.
L’assessore pro-tempore, inoltre, non specifica affatto quale quota parte del saldo di cassa attivo e citato di oltre 5,5 milioni di euro risulti essere “vincolata” e, quindi, del tutto indisponibile per l’Ente. Perché, per intenderci, il Comune in cassa può anche averne 5,5 di milioni ma se poi 2 o 3 di questi risultano essere vincolati, com’è presumibile che sia, ci sarebbe ben poco da stare allegri. Se pensate, infatti, che l’Amministrazione Geraci spende ogni singolo mese e solo per 3 pagamenti, stipendi dei dipendenti-raccolta rifiuti-canile, quasi 1 milione di euro capirete perfettamente quale possa essere il grado di autonomia di una cassa consistente in soli 5,5 milioni dei quali probabilmente una grossa fetta risulta essere “vincolata” per altre spese. E, comunque, dato che al 31 dicembre 2016 il comune in cassa aveva 5,5 milioni di euro come mai i tempi medi di pagamento ai fornitori per ottobre, novembre e dicembre 2016 si sono assestati sui 223 giorni, ovvero si è proceduto a pagare mediamente oltre 7 mesi dopo? E chi lo sa.
Non riesco a comprendere, poi, a che cosa si riferisca l’assessore pro-tempore nel momento in cui fa espresso riferimento ad una presunta “confusione” tra “debito dell’ente e sedicente disavanzo d’amministrazione” ad opera di qualche “tecnico“ quando, nel comunicato al quale l’assessore pro-tempore evidentemente si riferisce, e come tutti possono ben leggere, non si è mai fatto riferimento ad alcun “disavanzo di amministrazione” ma solo alla crescita esponenziale del debito nel corso della consiliatura Geraci e arrivato dai circa 23 milioni, al 31/12/2012, ai circa 39 milioni (il 70% in più) al 31/12/2015, tra mutui, prestiti ed anticipazioni di liquidità, che i contribuenti coriglianesi finiranno di pagare non prima del 2044. Forse un altro errore nel dettato?
Dalla deliberazione n.12/2014, liberamente accessibile a tutti (Trasparenza comune Corigliano Calabro ), nella quale il Magistrato “ha chiuso favorevolmente per il Comune, l’intrapresa procedura di dissesto finanziario sanzionatorio”, come scrive l’assessore pro-tempore, si legge anche e soprattutto che:
“in conclusione, sebbene la situazione economico finanziaria del Comune di Corigliano Calabro (CS) permanga molto critica e di prossimità al dissesto finanziario (art. 244 del Tuel)… la Sezione ritiene di non dover dare ulteriore corso al procedimento di dissesto guidato... Nondimeno, il Comune dovrà concretizzare le annunciate misure di riequilibrio… attraverso un reale incremento delle riscossioni… proseguendo nell’attività di continua contrazione della spesa corrente… adottando ulteriori provvedimenti finalizzati alla maggiore copertura dei costi… dovrà dare corso al piano delle alienazioni e valorizzazioni… con l’obiettivo di risanare definitivamente la situazione di cassa e far fronte alla pesante esposizione debitoria. Pertanto, tutti gli evidenziati adempimenti richiesti con la presente pronuncia… dovranno essere prontamente comunicati a questa Sezione regionale di controllo.” Accertando, inoltre,” la sussistenza delle condizioni comportanti la preclusione di cui all’art. 148-bis, c. 3, del Tuel, impeditiva con effetto immediato dell’attuazione dei programmi di spesa, non obbligatori per legge, che risultino influenzati dalle rilevate gravi criticità, ovvero da mancata copertura o insussistenza della relativa sostenibilità finanziaria;”
L’assessore pro-tempore ha mai letto la deliberazione in oggetto? L’Amministrazione Geraci quando, dove e come avrebbe provveduto a “comunicare prontamente” gli “evidenziati adempimenti richiesti” alla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti Calabria? Sicuramente l’assessore pro-tempore avrà copia di tali comunicazioni debitamente protocollate e le quali non farà di certo fatica a rendere pubbliche alla cittadinanza nell’immediatezza ed a mezzo Albo Pretorio dell’Ente.
Dott. Enzo Claudio Gaspare SIINARDI
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COMUNICATO STAMPA
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